Il tartufo è patrimonio dell’umanità, anche Mantova festeggia

Da giovedì 16 dicembre fa parte dei beni immateriali tutelati dall’Unesco. A Borgocarbonara scoppia la festa: «Un grande risultato»

BORGOCARBONARA. Da giovedì 16 dicembre la “cerca e cavatura del tartufo in Italia” è entrata al far parte dei beni immateriali tutelati dall’Unesco. «Un grande risultato raggiunto dopo tanti anni e sforzi», commenta Lisetta Superbi, sindaco di Borgocarbonara, cuore dell’area in cui si trova il tartufo mantovano.

Dal Comitato dell’Organizzazione mondiale per l’educazione, la scienza e la cultura, a Parigi è arrivato il sì ufficiale al riconoscimento della candidatura che valorizza una pratica rurale nei numerosi territori tartufigeni italiani. Un iter avviato dall’istanza delle associazioni dei tartufai ai ministeri della Cultura e dell’Agricoltura otto anni fa, nel 2013, fino alla presentazione a marzo 2020 dalla Farnesina della candidatura illustrata dalla sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni.

Il percorso di patrimonializzazione e l’iter istruttorio di candidatura sono stati seguiti e coordinati dal Servizio II- Ufficio Unesco del Segretariato Generale del Ministero della Cultura con la partecipazione attiva della comunità di detentori e praticanti, rappresentati dall’Associazione Nazionale Città del Tartufo e dalla Federazione Nazionale dei Tartufai. Si tratta della prima candidatura nazionale del patrimonio immateriale che rappresenta il tema della biodiversità culturale come fattore chiave per l’identificazione di un elemento capace di unire ai tratti storici ed antropologici millenari la dimensione della trasmissione intergenerazionale non-formale e l’interdipendenza tra uomo e natura nei diversi habitat naturali e territori vocati.

Una rete che unisce circa 70mila tartufai, 14 Regioni Italiane e numerosi Comuni anche di aree interne. E ieri mattina al Museo del tartufo di Bonizzo la conferenza decisiva è stata seguita in diretta streaming dal sindaco e dai rappresentanti delle associazioni locali.

«Quando è arrivata la conferma che il traguardo era stato raggiunto è scoppiata la gioia – spiega la Superbi – ci sentiamo molto orgogliosi per aver contribuito, per quello che abbiamo potuto al raggiungimento di questo risultato, collaborando con Città del Tartufo. Io sono stata eletta la prima volta nel 2013, quindi quando questo percorso è partito. Voglio ringraziare tutte le associazioni locali che operano nell’ambito della ricerca e promozione del tartufo. Questo sicuramente è un aspetto positivo che potrà dare ulteriore slancio al lavoro che stiamo portando avanti. Il risultato andrà a beneficio di tutta la nazione, certamente, ma è importante per il nostro territorio. Il tartufo è un’eccellenza di quest’area e ora sarà più facile promuoverlo e far crescere l’attenzione intorno a questo prodotto».