L’ex Cima torna a vivere grazie ai trasporti

Area di 6mila metri dell’ex officina acquisita dalla Filip, colosso della logistica con sede in Romania e filiale a Verona

MARMIROLO. A quindici anni dalla chiusura dei cancelli della Leon d’Oro, i vecchi stabilimenti della Cima ferroviaria potrebbero tornare a nuova vita. Il tutto rimanendo nel settore dei trasporti. Ad aggiudicarsi all’asta il lotto principale degli immobili finiti all’asta del vecchio compendio industriale ferroviario, la Filip Spedition Srl, un colosso della logistica con sede principale ad Arad, in Romania, e base operativa in Italia a Verona, nel Quadrante Europa. L’azienda è intenzionata a utilizzare gli spazi industriali di via Di Vittorio per creare un deposito di camion della propria vasta flotta.

La storia di quello scampolo di terreno inizia addirittura l’ultimo anno del conflitto mondiale. È il 1945 quando l’avvocato Odoardo Pacchioni crea a Marmirolo la Cima, specializzata nella costruzione e riparazione di carri ferroviari. Alla sua morte, nel 1961, subentra il figlio Piermaria, anch’egli avvocato, che già in quell’anno amplia l’attività con il nuovo stabilimento di Bozzolo. Nel tempo l’attività, grazie alle commesse delle Ferrovie Statali, ma anche di privati come Ferruzzi o Montedison, cresce sino a superare il centinaio di dipendenti. Nella sede di Bozzolo vengono eseguite ancora oggi le riparazioni, mentre a Marmirolo avviene la produzione delle carrozze. Questa attività viene ceduta alla società Leon d’Oro che opera dal 1997 al 2006 quando viene chiusa e viene dismesso anche l’ultimo tratto della ferrovia Mantova-Peschiera, la Marmirolo-Sant’Antonio che serviva unicamente all’operatività della ditta.

Gli immobili vengono gestiti da una società immobiliare, la Plg srl, sempre riferibile alla famiglia Pacchioni con il compito di valorizzare il compendio industriale. Ma la società va in liquidazione e interviene il fallimento nel 2017. I beni, in parte sottoposti a privilegio fondiario del creditore, la banca Mps, vanno alla vendita coattiva. Le aste partono da un valore di cerca 2 milioni di euro. La naturale svalutazione dei beni e la suddivisione in lotti per rendere più appetibile la vendita, fa sì che alla fine si presenti un acquirente, la Filip, appunto, che ha già fatto sapere in Comune l’intenzione di rivitalizzare l’area per fare un deposito per i propri mezzi, una flotta di oltre 500 camion che dalla Romania si spostano sulle basi operative in Germania (Colonia) ed in Italia (al Quadrante Europa di Verona). E nello sviluppo aziendale, ora anche Marmirolo rientra come tassello di una più ampia crescita legata all’incremento dei trasporti degli ultimi anni.