Cartiera di Mantova, Pro-Gest solleva al Tar un’eccezione di costituzionalità

Rinviata la sentenza definitiva sul ricorso contro la multa per lavori abusivi: contestata la cifra della sanzione

MANTOVA. Potrebbe finire davanti alla Corte costituzionale la vicenda dei lavori abusivi realizzati dalla società Villa Lagarina nello stabilimento Pro-Gest per rimettere in funzione la cartiera. I difensori del gruppo Zago hanno, infatti, sollevato un’eccezione di costituzionalità, davanti al Tar di Brescia, nell’udienza in cui si è discusso sui ricorsi presentati contro i provvedimenti del Comune che aveva ritenuto abusivi i lavori sulle tine e la pipe rack e aveva irrogato una sanzione di 318.048 euro.

I legali della cartiera hanno contestato l’ammontare, da parte del Comune, di quella sanzione calcolata in base alla legge regionale 12 del 2005 poi modificata. In pratica, Via Roma avrebbe applicato l’articolo 83 e, quindi, una sanzione pari all’80% del costo delle opere. Così facendo, però, secondo Villa Lagarina il Comune è andato in contrasto con la norma nazionale che parla, invece, di una sanzione commisurata al profitto che quelle opere avrebbero generato per la società. Per questo motivo la sanzione avrebbe dovuto essere di 141.380 euro. I giudici hanno respinto i motivi del ricorso stabilendo, in pratica, la legittimità dei provvedimenti del Comune, ma hanno deciso di rinviare la sentenza definitiva a dopo che, in un’altra udienza pubblica da fissare con decreto del presidente, sarà esaminata l’eccezione di costituzionalità. Sarà in quella sede che si deciderà se l’eccezione sollevata dai legali di Villa Lagarina è da accogliere e, quindi, da rinviare alla Corte Costituzionale o se è da respingere e, quindi, emettere la sentenza definitiva. I tempi, però, si allungano dato che i giudici desiderano valutare l’opportunità di trattare la questione della costituzionalità con gli altri quattro ricorsi di Villa Lagarina pendenti al Tar e per i quali è già stata fissata un’udienza il 6 dicembre 2022.

I giudici, invece, in altre due sedute, hanno respinto altri due ricorsi di Villa Lagarina contro il Comune e la sanzione emessa per i lavori abusivi, senza titolo edilizio e senza autorizzazione paesaggistica, per il restauro degli edifici e degli impianti a servizio della nuova macchina continua e per la demolizione e la ricostruzione del nuovo depuratore e la costruzione delle nuove tine (contenitori) e della pipe rack (le tubature sospese). Il Tar ha riconosciuto che il Comune bene aveva fatto a non rilasciare l’autorizzazione dei lavori in attesa che la Provincia concludesse la procedura per l’aumento della capacità produttiva dell’impianto. Questo perché quando poi era stato rilasciato il titolo edilizio i lavori erano già partiti. I giudici hanno respinto anche la richiesta di silenzio assenso che Villa Lagarina invocava sui lavori fatti sull’edificio di Nervi, vincolato. In più, è stato appurato che i lavori non autorizzati erano stati eseguiti in difformità rispetto al progetto…