Mantova, le famiglie della Nievo firmano un reclamo contro l’orario Covid: la delibera è

Chiesta la revoca dell’atto e il ripristino del tempo prolungato «La decisione del consiglio di istituto non è stata motivata»

MANTOVA. «Illegittima»: così circa 170 famiglie dei bambini iscritti alla scuola elementare Nievo bollano la delibera con cui il consiglio di istituto ha prorogato anche per quest’anno, almeno fino al 31 ottobre, gli orari Covid per le classi con il tempo prolungato. Vale a dire quelli delle sei ore filate a scuola senza mensa ma con due intervalli. E lo fanno questa volta con un reclamo formale che, appellandosi al decreto del presidente della Repubblica sull’autonomia scolastica, chiede la revoca della delibera e il contestuale ripristino dell’orario originario con mensa e due rientri pomeridiani.

Il reclamo. Indirizzato al consiglio di istituto del Comprensivo 2, alla dirigente scolastica Antonella Daoglio e al direttore dell’ufficio scolastico provinciale, il reclamo porta la data del 13 settembre ed è stato sottoscritto da singoli genitori e da rappresentanti di classe. Portavoce di una richiesta che dalla protesta passa alle vie formali per chiedere l’annullamento della delibera con cui il 31 agosto è stato deciso che l’orario adottato lo scorso anno in piena fase di emergenza pandemica sarebbe rimasto valido anche per i primi due mesi del 2021-2022.

Delibera illegittima. La richiesta è semplice: revoca della delibera che impone per le classi a tempo prolungato l’orario 8-14 dal lunedì al giovedì con due intervalli, 8-13 il venerdì con un intervallo, senza mensa e il ripristino di quello pre-Covid con 8-13 e due rientri pomeridiani fino alle 16 nonchè la mensa. Più articolate le motivazioni che l’accompagnano a partire dal fatto che «il contenuto della delibera non contiene alcuna motivazione». Fanno presente i genitori che nessun riferimento viene fatto «all’attuale situazione della pandemia, che non risulta certamente critica», ma neppure «all’eventuale mancanza di spazi idonei per organizzare la mensa durante i rientri pomeridiani» e tantomeno all’eventuale «assenza di personale, di mezzi e di risorse per garantire l’orario originario». Insomma: mancanza di motivazione, assenza «di qualsivoglia specifica e concreta valutazione del rischio di contagio» e «l’omessa comparazione tra le esigenze della scuola e quelle delle famiglie», rendono per i firmatari «illegittima la delibera».

Disparità di trattamento. Lo stesso ministero nel Piano scuola 2021-2022 lega a doppio filo il ricorso all’autonomia delle istituzioni scolastiche alle «esigenze delle famiglie» che secondo i genitori della Nievo sono in questo caso rimaste invece «del tutto trascurate». E citano anche la «palese disparità di trattamento» tra chi ha optato per il tempo prolungato con due rientri settimanali e chi per il tempo pieno che è stato invece confermato nel suo orario originario.

I disagi dei bambini. Insieme alle problematiche legate all’organizzazione del tempo della vita familiare,…