Nuova minaccia all’ecosistema mantovano: piccola e distruttiva tartaruga americana
[ad_1]
Stanno invadendo corsi d’acqua e canali di irrigazione. Divorano uova di altri pesci e snaturano l’ambiente
MANTOVA. Siamo passati dal siluro al gambero americano, dalla nutria al cinghiale. Ora la nuova minaccia è piccola, apparentemente innocua, ma comunque distruttiva per l’ecosistema. Parliamo della tartaruga americana, la Trachemys scripta, questo il nome scientifico, dannosissima per la biodiversità e già messa al bando da alcune regioni.
Ora pullula anche sulle rive dei nostri corsi d’acqua, dei nostri laghi o canali di bonifica. Le testuggini si possono vedere in fila indiana appollaiate su tronchi galleggianti intente a prendere il sole sui laghi di Mantova, a Sparafucile, per esempio, nelle darsene sul Mincio, ma anche lungo i canali di irrigazione della provincia.
La tartaruga americana, specie d’acqua dolce di taglia media, è riconoscibile dalle chiazze rosse o gialle ai lati del capo e nel collo e dalle striature giallastre, molto nette, sul carapace.
Per molti anni, la specie è stata la più diffusa e commercializzata a livello internazionale come animale da compagnia, cosa che l’ha resa particolarmente diffusa. Le troviamo in libertà perché molti proprietari che non potevano o non volevano più tenerle in casa, se ne sono sbarazzati lasciandole sulle rive dei fiumi o nei prati. E, come molti altri animali, si sono riprodotte a dismisura.
«La tartaruga americana è una specie invasiva e dannosa che ha molteplici conseguenze negative sulle specie autoctone» spiega il colonnello Alberto Ricci, comandante del Gruppo carabinieri forestale di Mantova e Cremona – si nutrono di piccoli pesci e delle uova delle più piccole tartarughe autoctone. In una parola, una minaccia all’ecosistema».
Tra i compiti della Forestale, in questo periodo, c’è anche quello di individuare e cercare di calcolare il numero di tartarughe nel nostro territorio. «Tartarughe che stanno aumentando di numero e vanno quindi ridimensionate – va avanti Ricci – Occorrerebbe, a livello regionale, avviare campagne contro l’abbandono, per limitarne il numero. E poi bisognerebbe creare dei laghetti artificiali per accoglierle. La Regione Lombardia ne ha già predisposti un paio, a Brescia e Milano. Ovviamente troppo pochi per contenerne la crescita esponenziale».
Alcune regioni, si diceva, hanno dichiarato guerra alla Trachemys: già un anno fa la giunta regionale della Sardegna, su proposta dell’assessorato alla Difesa dell’Ambiente, ha elaborato un progetto di eradicazione, su parere favorevole dell’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale e quello del Comitato regionale faunistico.
La misura straordinaria contro la Trachemys scripta, si è resa necessaria per proteggere le specie locali e per scongiurare la diffusione di virus e batteri dannosi per l’intero ecosistema, a seguito del loro abbandono e rilascio in natura dove proliferano incontrollate. Già lo scorso anno l’assessorato, prendendo atto della diffusione e invasività della specie,…
[ad_2]
Read More: Nuova minaccia all’ecosistema mantovano: piccola e distruttiva tartaruga americana