Salvini e Fontana aprono al nucleare in Lombardia: scatta la polemica

Torna l’incubo del nucleare nel Mantovano. È bastato che ieri il leader della Lega, Matteo Salvini, a Radio anch’io affermasse che una centrale nucleare in Lombardia per lui non comporterebbe alcun problema, che subito sono riaffiorati vecchi fantasmi. Con Salvini si sono schierati subito sia il governatore della Lombardia Attilio Fontana che la sua vice Letizia Moratti, favorevoli all’energia nucleare anche dietro casa.

Dichiarazioni che hanno subito scatenato polemiche e una sollevazione di tutta la sinistra, con il cinquestelle Andrea Fiasconaro che si è detto «preoccupato e sconcertato». Salvini ha toccato un nervo scoperto nel Mantovano dove dai primi anni ’80 si è sempre combattuto contro qualsiasi ipotesi di insediamento nucleare. Gli antesignani della protesta sono stati i viadanesi; fu proprio nelle loro terre che nacque il movimento ambientalista (nel 1983 a Viadana fu presentata la prima lista verde in Italia). Era il tempo in cui Enel aveva scelto il Viadanese per costruire la sua centrale nucleare. Fu subito sollevazione popolare, una resistenza che portò anche a blocchi stradali, a scontri con la polizia e ad arresti di agricoltori, professionisti e semplici cittadini. Nel 2011 la protesta si ripeté. Fu quando il Governo rispolverò l’idea di costruire delle centrali nucleari in Italia e individuò Viadana e San Benedetto Po come potenziali sedi. Anche in quell’occasione la gente disse no e lo espresse nelle urne, nel secondo referendum (il primo fu nel 1987) promosso contro l’atomo. Salvini, dopo Radio Rai, ha scelto di esternare alle agenzie. All’Ansa ha ribadito che sarebbe necessario «riavviare una ricerca sul nucleare visto che in Europa sono operative 128 centrali nucleari. Dei paesi del G8 l’unico senza nucleare è l’Italia. L’energia nucleare è quella più pulita e sicura». Il governatore Fontana gli ha fatto da sponda dichiarando a Bergamo Tv che «non è più il nucleare di Chernobyl. L’attuale nucleare è sicuro e quindi può e deve essere preso in considerazione».Stesso concetto è stato espresso dalla Moratti a Sky Tg24: «Un nucleare verde e sicuro credo sarebbe una buona cosa non solo per la Lombardia ma per l’Italia».

Dichiarazioni che hanno fatto andare su tutte le furie Andrea Fiasconaro, consigliere regionale M5S. «A quanto pare – replica – Fontana vuole realizzare una centrale nucleare in Lombardia. Decisione folle. Sta forse pensando ad una zona tra Cremona e Mantova?». Ricorda di quando nel 2010 la Regione Lombardia, «con l’appoggio di Formigoni e l’assist del ministro Romani, paventò la stessa ipotesi, ignorando completamente il referendum abrogativo. Il centro destra lombardo ormai ci sta sempre più abituando alle sue contraddizioni, ma la cosa che stupisce è che sia proprio il neo assessore alla sanità, Moratti, ad avallare questa ipotesi. I nostri cittadini vengono sempre dimenticati quando si parla di sanità, di nuovi treni, di servizi pubblici, ma poi vengono messi al primo posto quando si parla di…