Nuovi progetti di ricerca e un campo sportivo: il Politecnico torna in aula con 200 neo

MANTOVA. Cento matricole pronte per la triennale, altrettanti iscritti alla magistrale, la conferma della cattedra Unesco per altri quattro anni, un nuovo progetto di ricerca sull’idrovia Mantova-Venezia, aule e cortili rinnovati e presto anche un campo sportivo interno. Alla vigilia dell’apertura del nuovo anno accademico, il pro-rettore del polo territoriale di Mantova del Politecnico di Milano Federico Bucci ripercorre con la Gazzetta  che cosa è stato quest’anno e mezzo per l’università così come sfide post-Covid e progetti di un «ripartire dalla conoscenza» dice citando il libro del rettore Ferruccio Resta.

Partiamo dal nodo vaccini e Green Pass…

«Da storico dell’architettura mi fido della scienza, sono convinto che siamo sulla buona strada ed è importante consentire a docenti e studenti di tornare alle lezioni in presenza. La sola definizione “didattica a distanza” è un ossimoro. Ognuno può avere dei dubbi, ma in questi momenti è necessaria la fiducia nella scienza, nella ricerca che per sua natura può incorrere in criticità per poi superarle. La storia del mondo ci ha dimostrato che le pandemie si sono superate grazie alla ricerca scientifica e oggi ci sono tutte le condizioni per responsabilizzare i docenti universitari che sono i formatori di uomini e donne che si occupano di ricerca. Noi siamo un esempio per i ragazzi».

Nel polo di Mantova l’attività didattica non si è mai interrotta in questo anno e mezzo?

«Siamo rimasti sempre aperti, lo abbiamo fatto in condizioni difficili e sapevamo che il problema più grande sarebbe stata la ripartenza. Vado orgoglioso di quanto siamo riusciti a fare per la nostra comunità di mille studenti, abbiamo subito capito cosa significava il lockdown per i ragazzi e abbiamo dall’inizio cercato di seguirli anche dall’altra parte del mondo, investendo molto sulla tecnologia per la Dad e inventandoci pure forme di intrattenimento a distanza piuttosto che il servizio di consegna libri. Non bisogna cancellare quei momenti…».

Da domani (lunedì 13 settembre, ndr), però, si riparte con le lezioni in presenza, quanti i nuovi iscritti?

«Intanto siamo già ripartiti con gli esami in presenza e da domani i docenti tornano alla loro missione in aula, abbiamo riorganizzato gli spazi e creati di nuovi. Abbiamo un centinaio di iscritti al primo anno della triennale, ma c’è tempo fino al 14 per le immatricolazioni. Per la magistrale abbiamo avuto 327 richieste, ovvero più del triplo dei 100 posti disponibili con studenti in arrivo da Brasile, Canada, Cile, Cina, Colombia, Egitto, Russia, Germania, Giappone, India, Indonesia. Torneremo a fare le cerimonie in presenza come quella per inaugurare i nuovi spazi realizzati, per le lauree e per l’inaugurazione dell’anno accademico che sarà il 28 ottobre al Bibiena con la lectio magistralis del professor William Curtis».

Progetti già in agenda?

«Il 15 settembre porteremo con tre pullman le 100 matricole a San Benedetto Po per una lezione all’aperto, abbiamo poi un laboratorio di ricerca sul Santo Sepolcro a Gerusalemme e puntiamo a realizzare un progetto sulla Mantova-Venezia navigabile tra cultura, paesaggio, turismo…