Fitofarmaci nel cibo? «Serve più chiarezza»

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L’evento di Confagricoltura anteprima di Food&Science: meno fake news, più comunicazione che informa

GONZAGA. La presenza dei fitofarmaci negli alimenti è un tema sentito, tecnico e complesso. Serve quindi più chiarezza nella comunicazione. Il consumatore deve capire l’esatto rischio legato all’assunzione di residui di pesticidi. Questi sono solo alcuni dei temi emersi ieri (9 settembre) durante il convegno “Fitofarmaci e sicurezza alimentare”.

L’evento, a cura di Confagricoltura Mantova, è un’anteprima del Food & Science Festival, quinta edizione della rassegna dedicata a scienza e innovazione nel mondo del cibo, che si terrà a Mantova dal primo al 3 ottobre. La questione fitofarmaci è stata trattata da un punto di vista scientifico e tecnico e da un punto di vista divulgativo. A parlare, con un collegamento da remoto, Angelo Moretto, ordinario di medicina del lavoro all’università di Padova e la giornalista Simona Ovadia. «Il consumatore è diffidente riguardo al cibo che mangia – spiega Ovadia -. Con le fake news e le varie informazioni in rete si ha una percezione del rischio superiore al rischio reale. Basta nominare i residui che sale la preoccupazione. La comunicazione quindi è importante».

Da uno studio emerge che quattro italiani su dieci ritengono che i prodotti alimentari siano pieni di sostanze nocive. «Ma nella concretezza il problema fitofarmaci è uno dei più controllati. Bisogna ricordare poi che anche nel biologico alcuni principi attivi sono consentiti. C’è molta confusione anche sulle etichette. Il consumatore spesso non sa distinguere un vero certificato bio da un’autocertificazione a residuo zero o da una certificazione da enti terzi» prosegue la giornalista. I fitofarmaci poi sono davvero pericolosi? «Tutte le sostanze causano effetti, anche l’acqua – sottolinea Moretto -. Esiste infatti l’intossicazione da acqua. È sempre una questione di dosi». Il professore punta poi l’attenzione sui limiti di legge. «Sono limiti agronomici, non sanitari – sottolinea -. Monitorano quindi se i trattamenti rispettano le regole di trattamento. Non riguardano la salute». E se si mangia un prodotto che supera la soglia? «Non succede nulla – conclude Moretto – se consideriamo una dieta normale». «Parlare di residui significa tutto e niente – commenta Ovadia -. Bisogna avere fiducia nelle autorità. La mancanza di fiducia arriva spesso da una mancanza di chiarezza. Non è vero che un prodotto che supera la soglia dei limiti di legge risulti tossico. Sicuramente l’attenzione verso il tema fitofarmaci deriva dalle preoccupazioni legate alla salute».

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