La girandola dei direttori generali: Azzi a Mantova, Stradoni a Sondrio

La dirigente viadanese alla guida degli ospedali. La Regione: «Il Poma ha bisogno di nuovi stimoli»

MANTOVA. Una mantovana alla guida del Carlo Poma. La viadanese Mara Azzi, ex dirigente amministrativo dell’ospedale di Mantova e attuale direttore all’Ats di Pavia dal primo gennaio 2019, passa al comando dell’Asst al posto di Raffaello Stradoni spostato alla direzione dell’Ats Montagna di Sondrio.

L’improvvisa rotazione di manager della sanità è stata definita ieri mattina in giunta regionale con una procedura d’urgenza. Un cambio inatteso per l’Asst di Mantova che coinvolge due esponenti vicini alla Lega. Una decisione probabilmente assunta dall’assessore al Welfare, Letizia Moratti, sulla base di quanto accaduto negli ultimi mesi.

Rumors in Regione fanno intendere che ai vertici di Palazzo Lombardia non è piaciuta la protesta sollevata prima dell’estate da un nutrito gruppo di operatori sanitari dell’Asst di Mantova, circa un centinaio, che contestavano a Stradoni la mancata programmazione del dopo Covid. Inoltre per Stradoni era arrivato il momento della verifica sugli obiettivi raggiunti 24 mesi dopo l’insediamento e comunque entro il primo triennio di mandato. Nella delibera di rotazione dei direttori generali la giunta regionale ha motivato la decisione con la «necessità di ridare nuovi stimoli per elevare la qualità del sistema sanitario regionale». Che è come dire: «Era necessario un cambiamento urgente».

Stradoni era arrivato alla guida dell’Asst di Mantova il 3 gennaio del 2019 e pochi mesi dopo il suo insediamento ha dovuto gestire tutta l’emergenza pandemia.

La dottoressa Azzi si insedierà oggi pomeriggio al Carlo Poma. «Quando mi hanno comunicato che sarei venuta a Mantova ho avuto subito un flash – confessa mentre a Pavia, con un pizzico di commozione, saluta i suoi più stretti collaboratori – e mi sono venuti in mente alcuni colleghi mantovani che non ci sono più come Corrado Pavarini e Claudio Avanzi e tanti altri che nel frattempo ci hanno lasciato».

Da oggi giocherà in casa? Le sarà di aiuto nella gestione della sanità locale?

«In effetti mi sembra proprio di tornare a casa dopo anni in cui ho girovagato per molte realtà lombarde. Ho avuto buoni risultati nelle aziende sanitarie dove sono stata e ho conosciuto tante persone con cui ho avuto rapporti di lavoro che sono diventati anche di amicizia. Mi sento molto mantovana e mi fa molto piacere poter fare qualcosa per la mia provincia mettendo a frutto l’esperienza che ho maturato in questi anni. Qui conosco già molte persone con cui ho avuto il piacere di lavorare in passato e questa mattina ho già ricevuto alcune telefonate sia di colleghi ancora in servizio che di professionisti già in pensione».

Arriva in un momento delicato: quali saranno le sue prime mosse?

«Siamo nella fase della riorganizzazione del territorio ed è questa la vera sfida. Proprio ieri sono stati presentati i progetti di rilancio del territorio, il recupero delle liste di…