Con la pandemia aumentati i consumi di Grana e Parmigiano

Incontro al museo polironiano nell’ambito della Millenaria. Sala: parlare ai cittadini perché diventino più consapevoli

SAN BENEDETTO PO. Il 2020 rispetto all’anno precedente ha visto un +1,5% di produzione di Grana Padano e +4% di Parmigiano Reggiano. Bene anche per i consumi in Italia e all’estero. Nel complesso +3,9% per il Grana Padano e +8% per il Parmigiano Reggiano. Valori positivi che arrivano in un periodo di pandemia. Ma è stata proprio la pandemia che con la chiusura di bar e ristoranti ha portato le persone a mangiare in casa e per le loro tavole i cittadini hanno scelto prodotti di qualità.

Questi i dati emersi durante il convegno “Produzioni tradizionali a base di latte, sicurezza e opportunità di mercato” che ha visto in cattedra, tra gli altri, Antonio Auricchio (Auricchio Spa), Stefano Berni (direttore generale consorzio tutela Grana Padano) e Riccardo Deserti (direttore generale consorzio tutela Parmigiano Reggiano). L’incontro, che si è svolto al museo polironiano, fa parte degli eventi della fiera Millenaria di Gonzaga. In cattedra anche politici, veterinari e rappresentanti di Ats. «Abbiamo dovuto scegliere una location diversa rispetto a quella di Gonzaga perché il padiglione 0 ora è polo vaccinale – spiega il presidente della Millenaria Giovanni Sala – Non abbiamo quindi potuto sfruttare la sala congressi. I temi: l’evoluzione legata al mondo della produzione del latte e l’importanza di parlare anche ai cittadini affinché diventino più consapevoli sugli acquisti».

«La pandemia ha generato un incremento dei consumi dei nostri formaggi – spiega Berni – Negli ultimi 15 anni siamo cresciuti nei consumi mediamente del 2,1% all’anno. Nell’anno della pandemia siamo arrivati a quasi +4%. Nel 2020 sono state consumate 5 milioni di forme di cui oltre due milioni all’estero. La ristorazione era quasi chiusa e la gente ha mangiato molto di più in casa e si è orientata su prodotti affidabili». Ma serve più trasparenza e chiarezza «e su questo la politica ci deve aiutare – prosegue – Una fetta grande di consumatori acquista prodotti similari inconsapevolmente. Manca poi informazione». Il Parmigiano con il lockdown ha visto un boom di consumi domestici. «Il mondo delle Dop – dice Deserti – non chiede alla politica soldi ma regole per abbattere la concorrenza sleale sui similari». Dell’importanza di far conoscere i prodotti italiani all’estero parla invece Auricchio. «Dentro a un pezzettino di formaggio c’è una storia, una tradizione millenaria. Abbiamo tanti gioielli. Vanno bene le fiere per farli assaggiare, ma bisogna anche far capire come si consumano. La politica deve aiutarci a salvaguardare il made in Italy».