Gli insegnanti del Virgilio alle istituzioni: «Vogliamo i dati del trasporto scolastico»
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MANTOVA. «Ogni decisione che riguarda la collettività deve pervenire ai cittadini in modo trasparente e motivato». A rivendicarlo è un gruppo di docenti di liceo Virgilio, gli stessi che hanno dato respiro cartaceo alla petizione online del prof Fabio Ciceri, sommando 250 firme d’inchiostro alle 1.600 adesioni virtuali. Il tema è sempre lo stesso: il doppio turno nelle superiori del capoluogo, avversato come «una catastrofe per l’apprendimento, poco meglio della famigerata Dad» (così Ciceri).
E poco conta che l’ipotesi formulata da Agenzia per il trasporto pubblico locale, Apam e presidi preveda un solo ingresso settimanale alle 10 per ogni classe. Ciò che conta è capire come ci si è arrivati. Per questo i prof del Classico – 24 con tanto di nomi e cognomi – hanno indirizzato una lettera aperta a tutti gli attori della vicenda, compresi il prefetto, il provveditore, il presidente della Provincia e il sindaco.
«Durante l’anno scolastico 2020/2021 gli istituti superiori della città sono stati più volte interpellati tramite un questionario per censire l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico da parte dei ragazzi per recarsi a scuola – ricordano i docenti – Ogni istituto ha quindi fornito indicazioni precise sul numero esatto di studenti che si recano a scuola con mezzi propri o con mezzi di trasporto pubblici, indicando con esattezza le linee utilizzate». Dati ora «fondamentali per stabilire il numero dei mezzi aggiuntivi necessario a garantire il 100% degli studenti a scuola con un turno unico».
Ecco, quindi, la sollecitazione dei prof: «Noi chiediamo di rendere noti i dati raccolti in possesso delle istituzioni preposte, di conseguenza il numero dei mezzi aggiuntivi necessari, le iniziative messe in campo per evitare il doppio turno e se e con quali risultati sono state contattate le agenzie di trasporto privato».
Informazioni in parte già pubblicate dalla Gazzetta, che i docenti pretendono di ricevere dalle istituzioni. Infine, un riferimento a ciò che sta succedendo nelle altre città: se a Brescia al primo turno entrerà il 60% degli studenti e al secondo il 40%, come ricordava Apam, «nella vicina Cremona il prefetto sta ancora cercando con l’azienda dei trasporti Arriva una soluzione per scongiurare il doppio turno». Come si è riusciti a fare a Modena e a Trieste. «Certo, si tratta di altre regioni».
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