La città dei sottopassi e delle ciclabili, il Comune di Mantova a caccia di 40 milioni di

Scavi finanziati in piazza don Leoni, via Visi e Borgochiesanuova. Si cercano i soldi per Porta Cerese, Gambarara e Montello

MANTOVA. La città dei sottopassi e delle ciclabili. È la Mantova dei prossimi anni che punta ad essere sempre più sostenibile e a misura d’uomo. I sottopassi in programma, tra carrabili (solo per le auto) e ciclopedonali, sono sei, ma solo tre sono finanziati: per gli altri si dovranno trovare le risorse necessarie (40 milioni secondo una prima stima).

Tra loro ci sono anche quelli che a Porta Cerese e a Gambarara risolveranno il problema dei passaggi a livello che rallentano la circolazione.

Tra le ciclabili figurano anche quelle che arriveranno solo se si troveranno i soldi (3 milioni): in testa, viale Piave e quelle del centro. Prima di aprire i cantieri, dunque, bisognerà superare una serie di difficoltà. E per concluderli anche i disagi causati dagli scavi in zone della città molto trafficate e abitate.

I sottopassi per le auto sono due, altrettanti quelli ciclopedonali e uno esclusivamente pedonale. Partiamo da quest’ultimo, quello che dovrà essere realizzato in piazza don Leoni e consentirà ai viaggiatori di accedere alla stazione ferroviaria in sicurezza e agli automobilisti di percorrere l’asse Pitentino-don Leoni senza la strozzatura dei semafori. I lavori partiranno in gennaio e sono già finanziati dal Comune e da Rfi per 3 milioni 100mila euro (750mila del Comune e 2 milioni 350mila di Rfi). L’idea è di prolungare quel sottopasso pedonale fino al lago, sulla sponda della Zanzara, ma per farlo occorrerà trovare i 4-5 milioni necessari.

I due sottopassi per le auto sono quelli di Porta Cerese e di Gambarara. Rfi ha realizzato gli studi di fattibilità e presto procederà alla redazione del progetto preliminare con costi a suo carico. Solo dopo si avrà un quadro economico dettagliato delle due opere che dovrebbero costare più di 34 milioni di euro. Nel frattempo, il sindaco Palazzi sta lavorando con Rfi per ottenere i finanziamenti per realizzarli. Con il sottopasso carrabile di Porta Cerese ne arriverebbe anche uno esclusivamente ciclopedonale.

C’è poi il problema dell’isolamento del quartiere di Te Brunetti: la soluzione è un sottopasso ciclopedonale per collegare via Visi al futuro Parco del Te. L’opera è già stata finanziata con 1,5 milioni di euro nell’ambito del bando vinto dal Comune. È previsto un altro sottopasso ciclopedonale per collegare Te Brunetti a viale Montello (non ancora finanziato e candidato, assieme a quello di via Visi, nel bando della presidenza del consiglio dei ministri per la rigenerazione urbana).

In un primo tempo si era pensato di allargare l’attuale che passa sotto alla ferrovia, ma sarebbe stato troppo complesso dal punto di vista tecnico e costoso da quello finanziario. Così, si è scelto di realizzare un sottopasso ciclopedonale a fianco di quello carrabile; vanno, però, trovati i finanziamenti (un milione come indicato nella candidatura al bando). Tra i sottopassi…