Turisti spaziali, ma non astronauti

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Nel luglio scorso, quando Virgin Galactic e Blue Origin hanno aperto l’era del turismo spaziale, in molti si sono posti quesiti riguardanti alcuni aspetti formali. Per esempio: la quota raggiunta consente di affermare che sia stato varcato il limite dello Spazio? È possibile definire “astronauta” chi partecipa a questo tipo di viaggi? 

Il responso. La risposta a questa seconda domanda è arrivata direttamente dalla FAA, l’agenzia federale per l’aviazione statunitense: varcare la Linea Karman (quella linea ideale posta a 100 chilometri di quota che separa l’atmosfera terrestre dallo Spazio) non consente di fregiarsi in automatico del titolo di astronauta.

Dunque sia Bezos (e le altre tre persone che erano con lui sul razzo New Shepard) sia Richard Branson (e i suoi compagni di viaggio di Virgin Galactic) non riceveranno le “ali” di astronauta, un distintivo esclusivo che viene assegnato a uomini e donne che hanno raggiunto lo Spazio, sia a bordo di navicelle spaziali sia a bordo di aerei sperimentali (Sì, anche gli aerei: il prototipo X-15, per dire, arrivò addirittura a 107 chilometri di altezza). 

Non basta! Secondo le ultime indicazioni della FAA, infatti, per essere riconosciuti ufficialmente come astronauti bisogna “dimostrare di aver svolto durante il volo un’attività che risulti utile per la sicurezza pubblica o per la sicurezza del volo spaziale umano”. Raggiungere la quota fatidica, come hanno fatto Bezos & C, e anche provare l’assenza di peso per qualche minuto, non basta dunque per acquisire il titolo di astronauti. 

A bordo del New Shepard di Blue Origin non c’era alcun pilota (il volo è completamente automatizzato) e non c’erano esperimenti da realizzare e quindi nessuno ha compiuto attività per il bene dell’umanità. 

Un nome nuovo? Resta comunque un po’ di ambiguità, perché secondo la nuova definizione di astronauta basterebbe che un “turista” decidesse, per dire, di portare a bordo un piccolo esperimento scientifico “utile all’umanità”, da realizzare durante i 4 minuti di assenza di peso, per consentirgli di pretendere le famose “ali” da astronauta. Come definire, allora, coloro che hanno conquistato (e quelli che lo faranno in futuro) lo Spazio senza alcun intento scientifico? Forse per loro occorrerà coniare un nuovo termine… Che ve ne pare di astroturisti?

Nel frattempo, rivediamo nel video che segue la sintesi del primo volo spaziale turistico di mister Bezos e dei suoi compagni di avventura… :



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