Il sindaco di Mantova, Palazzi: «Pronti ad accogliere i profughi afghani»
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Il primo cittadino tra i firmatari dell’appello di Anci al governo: «In un piano europeo e nazionale non ci tireremo indietro»
MANTOVA. Mantova è pronta ad ospitare i profughi provenienti dall’Afghanistan. Il sindaco Mattia Palazzi è tra i firmatari della lettera che Anci ha scritto al ministro dell’interno Lamorgese. «I sindaci – afferma il primo cittadino – sono pronti a fare la loro parte. Per l’emergenza umanitaria che si prospetta serve, però, un piano di tutti i paesi europei e risorse per poter accogliere i profughi. Al ministro abbiamo anche detto che servono corridoi umanitari perché la priorità è salvare donne e bambini».
Il responsabile immigrazione di Anci, Matteo Biffoni, ha dichiarato che «siamo pronti ad ampliare la rete del Sistema di accoglienza e integrazione già presente nei nostri territori per poter accogliere e inserire le famiglie che rientrano nel programma di protezione definito dal governo, del personale civile afghano collaboratore del contingente militare nazionale». Palazzi sottoscrive in pieno queste parole: «Se ci sarà la necessità – dice – i sindaci faranno la loro parte in un quadro nazionale ed europeo che definisca percorso, regole e risorse. Chiunque oggi veda le immagini arrivare da Kabul non potrà, tra qualche settimana, quando verrà meno l’effetto emotivo, far finta di nulla». E conclude: «Stiamo anche lavorando per aiutare le sindache donne afghane minacciate di morte dai talebani».
Anche il circolo del Pd di Pegognaga chiede che il Comune accolga i profughi dell’Afghanistan: «Il Comune di Pegognaga aderisca all’appello lanciato dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani – dice il segretario del Pd locale, Marco Carra – affinché si metta in campo una forte mobilitazione nazionale per accogliere chi fugge dall’Afghanistan, in particolare donne e minori». Carra ricorda che Pegognaga, nel corso della sua storia recente, «ha dato ampia dimostrazione di essere una comunità solidale pronta ad aiutare chi è fuggito dal proprio paese in guerra o dominato da dittature fasciste». «Su quella stessa lunghezza d’onda, mettiamo a disposizione la nostra istituzione locale per aiutare chi fugge dal tentativo di riportare l’Afghanistan nel medioevo dei diritti. Non perdiamo tempo – conclude Carra – e venga data subito la disponibilità da parte del Comune».
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