Genitori preoccupati: «A rischio c’è il futuro dell’intera scuola»
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Rabbia per l’annuncio in ritardo che la prima non partirà. «E in futuro ci saranno ancora pochi iscritti: che accadrà?»
MAGNACAVALLO. «La realtà che dobbiamo affrontare è che a un mese di distanza dall’inizio della scuola si è saputo, come un fulmine a ciel sereno, che la prima non partirà. Quando fino a giugno ci era sempre stato detto che si sarebbe fatta la pluriclasse».
È lo sfogo di una delegazione di genitori di Magnacavallo che, dopo lo stop alla prima elementare, ora teme per il futuro del plesso e chiede risposte.
I numeri sono molto preoccupanti. Quest’anno nella piccola scuola ci saranno in tutto 41 bambini: 10 in seconda, 8 in terza, 11 in quarta e 12 in quinta. Lo scorso anno erano 50, ne sono usciti 9 di quinta e la prima, che contava quattro iscritti, è saltata. Nel 2022– 2023 i potenziali alunni di prima sono 12, numero vicino ai 15 minimi richiesti, ma dall’anno successivo si scende a 6. E ora si teme che la scuola possa chiudere nel prossimo futuro.
«A questo punto come genitori ci poniamo tante domande: come si è potuti arrivare a questo brusco epilogo, quando da quasi 30 anni esiste una convenzione con il Comune di Carbonara che doveva servire a salvaguardare rispettivamente le loro medie e le nostre elementari?». I genitori fanno riferimento a una convenzione siglata tra i due Comuni, quando chiusero le medie di Magnacavallo. Si stabilì che i bimbi di Magnacavallo avrebbero fatto le medie a Carbonara, e così avviene da allora. Ma la risoluzione prevedeva di far venire a Magnacavallo i bimbi per le elementari.
«Dove manca la scuola, manca tutto. È un simbolo, l’essenza stessa del paese– continuano i genitori –. Vogliamo avere risposte, crediamo che i bambini di un paese piccolo siano una risorsa. E ci chiediamo quindi perché non siano mai stati fatti investimenti per tutelarli, alla luce dei numeri preoccupanti noti da anni. Perché non si è intervenuti per tempo? Abitare in un paese di pochi abitanti non significa accettare condizioni non congrue per tenere aperta una scuola. I nostri bimbi hanno gli stessi diritti alla formazione di tutti gli altri. Noi vogliamo una soluzione per la nostra scuola, ma non al ribasso, non a tutti i costi. Vogliamo una scuola all’altezza. La scuola deve rimanere aperta, offrendo condizioni pari a quelle degli altri paesi. L’istruzione va garantita e ci chiediamo perché l’amministrazione non si sia mossa per tempo in questa direzione».
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