Richiamo ai furbetti del mercato: «Multe a chi si allarga con i banchi»

Una mappa per rinfrescare la memoria agli ambulanti che il giovedì s’allargano col bancone, in barba alle regole. La cartina è stata recapitata a mano e per email ai 220 titolari di concessione. Accompagnata da un richiamo: occhio che presto fioccheranno le contravvenzioni

MANTOVA. Una mappa per rinfrescare la memoria ai “distratti” che il giovedì s’allargano col bancone, in barba alle regole e alla prudenza. La cartina è stata recapitata a mano e per email a ciascuno dei 220 titolari di concessione, accompagnata da un richiamo: occhio che presto fioccheranno le multe. A sollecitare l’intervento del Comune sono state le stesse associazioni di categoria, traducendo il malumore degli associati onesti nei confronti dei colleghi furbastri, una minoranza che danneggia tutti quanti. Soprattutto nel contesto attuale, col mercato ancora in assetto Covid. Tradotto, banchi compressi secondo un principio di autoriduzione e quaranta ambulanti trasferiti altrove, secondo lo schema già adottato un anno fa, per garantire distanze e sicurezza.

«Prima di mettere in moto un meccanismo sanzionatorio, abbiamo voluto ricordare agli ambulanti le rispettive misure – riferisce l’assessore al commercio Iacopo Rebecchi – quindi, nei prossimi giovedì, scatteranno i controlli della polizia locale. E saranno molto rigidi».

Intanto, protestano i titolari costretti a traslocare i propri banchi da via Spagnoli, portici Broletto e piazza Sordello (il lembo di ciottoli fronte questura) nelle vie Accademia, Cavour, Bertani, Castiglioni, sul lungorio e in piazza Martiri. «Noi delle quaranta bancarelle spostate qui e là speravamo che a fine luglio, vista la situazione e le numerose manifestazioni autorizzate, potessimo aver finito il nostro disagio – si sfogano in una lettera – e invece nessuno è stato in grado di indicarci una data di rientro certa». La situazione è molto critica, ripetono i quaranta, «se circa la metà dei nostri colleghi proprietari delle bancarelle penalizzate non viene nemmeno al mercato perché l’incasso è zero o di poche decine di euro, insufficienti a pagare le spese». Ad alimentare la rabbia è «la disparità di trattamento», in un periodo ancora drammaticamente precario. «Non vogliamo criminalizzare i colleghi di bar e ristoranti, o quelli degli altri posteggi che come noi cercano di lavorare – puntualizzano gli ambulanti spostati – ma molte delle nostre proposte di spostare leggermente i banchi per lasciare più spazio per il passaggio nei punti più stretti sono rimaste inascoltate». Il dubbio: «Se lo spostamento è una precauzione per evitare i contagi, non si capisce come mai non ci sia lo stesso pericolo per i clienti dei bar che consumano seduti ai tavoli o in piedi senza la mascherina, negli stessi spazi usati in precedenza da noi».

«Cosa rispondo? Di portare pazienza per un altro mese, il 23 settembre si tornerà al mercato in assetto pre-Covid» anticipa Rebecchi. Una data certa c’è.