A Mantova il commercio riparte dopo la lunga crisi: l’alimentare spinge tutti

Le piccole attività come bar e ristoranti le più penalizzate. Franzini (Cgil): «A guadagnare è stata la grande distribuzione»

MANTOVA. Dopo un 2020 difficile per il commercio mantovano, quest’anno si registrano segnali di ripresa soprattutto per il non-food, mentre il food si sta assestando su livelli pre-pandemici, confermando un trend positivo. A dirlo è un’analisi di Filcams Cgil Mantova basata sui dati contenuti nel rapporto economico provinciale 2021 della Camera di Commercio di Mantova (i dati sono quelli del 2020) e il rapporto trimestrale 2021 sul commercio italiano curato dal centro studi Filcams Cgil e dal centro Multiservizi.

Secondo la Camera di Commercio di Mantova, a fine 2020 erano 8.302 le imprese del commercio, il 21,4% del totale delle imprese mantovane. Si tratta di un valore inferiore rispetto alla media sia lombarda (21,8%) che nazionale (24,6%) e che colloca Mantova tra le ultime posizioni nella graduatoria delle province lombarde. Il commercio al dettaglio è preminente (47%) ed è seguito dal commercio all’ingrosso (38,7%) e dal commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (14,3%).

Rispetto al 2019 c’è stata una contrazione di 221 unità diffusa su tutte le tipologie (dettaglio -3,3%, commercio all’ingrosso -2,5% e autoveicoli -0,6%) Tra il 2010 e il 2016 la situazione è stata abbastanza stabile, ma dal 2017 è iniziata una forte contrazione del numero di imprese del commercio mantovano. Tra il 2010 e il 2020 il trend è stato di 900 unità in meno (9,9%): per lo più si è trattato di microimprese.

Restringendo l’analisi al commercio al dettaglio in sede fissa, a fine 2020 nel Mantovano c’erano 3.560 punti, in calo di 84 unità (-2,3%) rispetto al 2019, una riduzione verificatasi anche a livello regionale e nazionale, anche se in misura minore. Tra il 2010 e il 2020 si è registrata una contrazione dei negozi al dettaglio pari a -14,3% dei punti vendita.

«Il settore del commercio mantovano – spiega Roberta Franzini, segretaria della Filcams Cgil Mantova – a causa della pandemia ha registrato una forte stagnazione della richiesta di alcuni beni di consumo soprattutto non alimentari». Per quanto riguarda il 2020 Franzini parla di «anno anomalo» in quanto ha prodotto effetti molto positivi nel settore del consumo alimentare e un forte rallentamento degli altri settori extra alimentari.

I dati del 2021, a livello nazionale, secondo lo studio di Filcams, cominciano ad evidenziare uno scenario più realistico che può essere calato anche a livello provinciale. «Da un lato – afferma Franzini – vediamo le piccole e piccolissime attività, come bar e ristoranti, che in molti casi non sono riuscite a reggere le chiusure prolungate, mentre dall’altro abbiamo la grande distribuzione organizzata che ha realizzato altissimi volumi di affari e ampi margini di guadagno».

Complessivamente, a livello nazionale, l’andamento delle vendite del commercio al dettaglio ad aprile 2021 è tornato ad essere positivo, passando dal -3,7% di marzo allo 0,3% di aprile. In particolare, si conferma il trend positivo per l’alimentare e un contenimento…