Calcio Mantova, Sarzi e la fuga verso Aics: «Clima pesante con i club La Figc

Il delegato: «Serve la convenzione ma non faremo guerre.Evitiamo liti sui regolamenti e chiediamo di lavorare uniti»

MANTOVA. «Il clima nel calcio mantovano è pesante, rasenta la pretestuosità e mi auguro che a breve si chiuda una volta per sempre la vicenda elettorale perchè ora c’è bisogno di lavorare insieme per il bene di tutti»: a rendere più difficile la situazione per Nicola Sarzi, delegato mantovano da pochi mesi («l’incarico dura un anno e non è detto che continui» sottolinea) ci si è messa la variante Delta. «Ora sto bene – dice l’architetto ceresarese – ero già vaccinato e dopo un paio di settimane sono guarito».

I dati relativi alle iscrizioni della Terza (18 team, 4 dei quali emigreranno) non sono ancora pronti: «Con Brescia e Cremona stiamo facendo tutti i conti per evitare di scontentare; giovedì o forse prima dovremmo avere il girone Juniores provinciale nel quale ci sarà il cremonese Psg». La possibile partecipazione del Gonzaga all’Under 18 Crer è considerata “legittima” dal delegato: «Hanno evidenti difficoltà logistiche a giocare in Lombardia e penso che non ci saranno problemi a consentirlo».

L’inserimento del Castellucchio nel girone K ha per Sarzi una necessità geografica: «Il paese è sulla direttrice della Ss10 e per questo è in quel girone, purtroppo in queste scelte si innestano problematiche legate all’assenza di società in territori magari più vicini e quindi si deve optare per la soluzione che è stata scelta».

Sull’argomento dell’esodo per i campionati dell’Attività di base dalla Figc all’Aics di oltre trenta società mantovane Sarzi spiega: «Non intendo alimentare il fuoco delle polemiche e penso solo al bene delle società, senza badare alla politica sportiva altrimenti non ne usciamo più. La Figc non ha mai bloccato, nè intende farlo stavolta, lo svolgimento di campionati di Attività di base con altri Enti di Promozione pur in assenza d’una specifica convenzione. Il problema coinvolge più di una provincia lombarda e altri Enti, devo esprimere il mio dispiacere a fronte di una scelta del genere e comprendo che vi siano anche ragioni economiche. Del resto il presidente Gravina ha ben presente gli obiettivi della riforma del calcio, estremamente urgente, necessaria e vitale perchè dopo il Covid le difficoltà sono cresciute esponenzialmente e serve imprimere una svolta. Abbiamo inviato venerdì a Roma le richieste di chiarimento sul protocollo sanitario e al più presto riuniremo tutte le società in una call. È indispensabile lavorare insieme».