Vendita Mps, in ballo il futuro di 1.100 lavoratori e 66 filiali
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Il sindacato Fabi: nessun posto è a rischio, semmai prepensionamenti volontari. E rivolge un appello alle istituzioni: la partita è anche della comunità
MANTOVA. La vendita di Monte dei Paschi a Unicredit tiene desta l’attenzione dei sindacati in tutt’Italia, compresi quelli mantovani. Tra città e provincia ci sono 66 filiali che, con la sede centrale di Mantova, danno lavoro a circa 1.100 persone. È ovvio che ci si interroghi sul loro futuro alla luce del passaggio di proprietà di una banca che negli ultimi anni ha già subìto ridimensionamenti di sportelli e di personale.
«Siamo vigili – assicura Noemi Imperi, segretario provinciale della Fabi, il sindacato autonomo largamente maggioritario tra i lavoratori del Monte – Non è nostra intenzione lanciare allarmi sui posti di lavoro a rischio perché comunque il settore bancario è tutelato dal fondo esuberi, un ammortizzatore completamente finanziato dalle banche e che negli ultimi dieci anni ha accompagnato 70mila lavoratori in pensione, con il contestuale ingresso di 30mila giovani under 35. Non ci saranno perdite di posti di lavoro ma è indubbio che anche a Mantova l’operazione avrà il suo impatto».
Quale sarà è ancora presto per dirlo: «Dobbiamo prima aspettare che finisca la
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