Il Green pass a Mantova non dispiace, e spinge la corsa al vaccino

Ristoratori e baristi: «Nessuna difficoltà e c’è anche chi lo mostra con orgoglio». Ma con la bella stagione molti preferiscono ancora mangiare ai tavoli all’esterno

MANTOVA. Pochi musi lunghi tra i clienti, mantovani e turisti. Anzi, in molti casi l’ostentazione orgogliosa del telefonino con il QR Code. Per i ristoratori, il debutto del Green pass non si è portato dietro particolari grattacapi. Il giudizio sulla misura, tuttavia, rimane sospeso, in attesa di temperature più rigide che costringeranno a pranzare o cenare all’interno dei locali.

«Ho sentito molti colleghi – spiega Giampietro Ferri, presidente di Fipe Confcommercio e titolare dell’Osteria da Pietro di Castiglione delle Stiviere – e nessuno mi ha segnalato situazioni di difficoltà. La maggior parte dei clienti condivide questa scelta». Intanto un primo risultato il pass, necessario anche per bar, pasticcerie, gelaterie, oltre che per palestre e piscine coperte e luoghi di cultura, sembra averlo ottenuto: in Lombardia, dai primi giorni d’agosto, c’è stata un’impennata delle vaccinazioni last minute. E il pass potrebbe aver contribuito. Conferma la tendenza al buonsenso degli avventori il patron dello Scalco Grasso, Vanni Righi: «Ci siamo organizzati e già alla prenotazione avvisiamo che servono Green pass e carta d’identità – racconta il titolare del ristorante di via Trieste – e devo dire che oggi i nostri clienti sono stati tutti abbastanza contenti di mostrarlo. Credo che si sentano più tutelati. Al momento, però, utilizziamo molto i tavoli esterni e il pass, quindi, non serve. Eventuali problemi sorgeranno quando il maltempo ci costringerà ad apparecchiare soltanto al chiuso». Fairplay anche all’Osteria della Fragoletta di piazza Arche: «I clienti si sono rivelati disponibili: sono entrati col Green pass, abbiamo fatto il controllo e poi li abbiamo fatti accomodare». Presto per dare giudizi per Marzia Sabbatini del ristorante Acquapazza di via monsignor Martini: «E’ difficile avere un feedback, perché per il momento lavoriamo soprattutto all’esterno, ma la sensazione è che non ci saranno grossi problemi». Debutto senza crucci anche al Cigno dei Martini: «A pranzo i clienti sono arrivati con il pass e noi con la App abbiamo controllato la regolarità del documento» dice Gaetano Martini. Solleva un alto tema caro ai detrattori del pass Antonella Maddalena, tra le titolari dell’Antica osteria ai ranari: «Non c’è stato nessuno che si sia rifiutato di mostrarmi il pass per motivi legati alla privacy».