I comuni dell’asse del Chiese si preparano a dar battaglia sul depuratore

Amministrazioni e cittadini uniti contro il progetto. «No agli scarichi, il nostro fiume non si tocca. Siamo pronti ad azioni legali»

ACQUANEGRA SUL CHIESE. Rispetto per il fiume e diventare sentinelle del nostro territorio. Sono due degli inviti lanciati al termine della serata organizzata dalla Federazione delle Associazioni Amiche del Fiume Chiese e del suo Lago d’Idro che si è svolta nel teatro del comune mantovano.

I paesi dell’asse del Chiese, dopo la decisione del commissario di optare (per la costruzione del depuratore) per la soluzione di Gavardo e Montichiari e, soprattutto, di avallare la proposta di scarico nel fiume Chiese delle acque depurate, si stanno attivando per dar vita ad azioni legali e di protesta, flash mob e incontri pubblici per contestare questa decisione.

«Lo ribadiamo ancora una volta in modo chiaro – ha spiegato il presidente della Federazione Gianluca Bordiga – e cioè non si può accettare che si vengano a scaricare quelle acque del Chiese. L’area del Garda ha certamente soldi e possibilità per gestire i suoi scarichi. Questo è il nostro punto fermo. Ecco perché ci siamo indignati quando abbiamo letto che i comuni dell’Alto Mantovano e dell’asse del Mincio hanno esultato per la scelta del commissario». Strappa applausi, Bordiga, da una platea gremita, con gente, anche in piedi nell’androne del teatro, che è attenta e vuole conoscere quello che sta accadendo.

«Il fiume è basso, come d’altronde anche la nostra Seriola che riempiamo, in inverno, con l’acqua del Chiese – spiega la sindaca Monica De Pieri in apertura di serata – e queste decisioni di scaricare qui le acque del depuratore ci preoccupano. Il commissario ci ha ascoltato, ci ha dato la parola che saremo in cabina di regina, e di questo gli siamo grati visto che, prima di lui, nessuno ci aveva ascoltato, nonostante noi avessimo scritto a vari enti competenti». Sul palco anche gli attivisti Mirco Savi, che ha mostrato il suo documentario che nasce a supporto del progetto di un cammino del Chiese, iniziativa che ha raccolto molti consensi e applausi; e Fabrizio Rossi, che ha spiegato l’idea di dar vita ad una nuova associazione che raccolga l’eredità dei volontari che, ad oggi, si sono impegnati in varie occasioni per la tutela e la cura del fiume.

In platea, oltre ai cittadini, molti rappresentanti dei Comuni dell’asse del Chiese, comprese alcune cittadine della val Daone. «Uniti possiamo fare la differenza» è il messaggio che lancia Bordiga. Ed ecco che la serata è anche il momento per rilanciare le azioni che saranno visibili sul territorio, e cioè una giornata informativa a fine settembre, con annessa festa, ad Acquanegra; la prenotazione delle bandiere da appendere alle finestre dei comuni dell’asse del Chiese, «per ribadire che ognuno di noi può dare una mano ed è necessario che si sia uniti» spiega sempre Bordiga. Inoltre, in chiusura, si è ricordata l’azione che verrà realizzata ad inizio settembre, una giornata di gazebo nelle piazze dei…