Assegno falso per la stufa, in manette i compratori
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Hanno comprato una stufa e due bancali di pellet con un assegno fasullo. Ma non sono riusciti a farla franca. Il titolare dell’azienda di stufe si è accorto pochi minuti dopo della truffa ed ha allertato i carabinieri
MARMIROLO. Hanno comprato una stufa e due bancali di pellet con un assegno falso e, oltretutto, per conto di una ditta fallita. Ma non sono riusciti a farla franca. Il titolare dell’azienda di stufe si è accorto pochi minuti dopo della truffa ed ha allertato i carabinieri.
Una pattuglia della Radiomobile di Castiglione è riuscita ad intercettare il furgone mentre si allontanava e lo ha fermato al confine col Bresciano, in territorio di Montichiari. I due uomini a bordo, C.L. 59 anni di Cremona e P.A.M., 79 anni di Brescia, sono stati così fermati e arrestati per truffa in concorso.
I fatti risalgono alla mattina di martedì: i due uomini si presentano in un’azienda di Marmirolo per acquistare una stufa e due bancali di pellet per conto di una ditta bresciana, poi risultata fallita. Fanno il contratto, staccano un assegno e caricano sul loro furgone sia la stufa che i bancali. Appena fuori dal piazzale, il titolare della rivendita si accorge che l’assegno è falso e allerta i carabinieri. Il 112 dirama le ricerche a tutte le pattuglie in servizio esterno e poco dopo l’Aliquota Radiomobile di Castiglione intercetta il furgone al confine con la provincia bresciana, nei pressi di Montichiari. La refurtiva, circa 3mila euro, viene recuperata e restituita al legittimo proprietario, mentre il furgone viene posto sotto sequestro.
I due a bordo, dopo l’identificazione in caserma, vengono arrestati e posti ai domiciliari in attesa di processo, nelle rispettive abitazioni di residenza.
Nella mattinata di mercoledì si è tenuto il processo per direttissima in cui è avvenuta la convalida degli arresti con l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di firma a carico del 59enne cremonese, ritenuto il “capo banda”.
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