Sale la conta dei danni per le grandinate nella Bassa mantovana: oltre 60 milioni
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Colaninno sollecita la Protezione civile: «Aiuti e stato di emergenza per ottenere i risarcimenti». Verso un tavolo tecnico
GONZAGA. Sale vistosamente la conta dei danni provocati dalla tempesta che lunedì 26 luglio si è abbattuta sul territorio gonzaghese. Conclusi i conteggi, il Comune ieri ha comunicato a Regione Lombardia perdite stimate per 60 milioni e 560mila euro, con 2.400 segnalazioni pervenute. I danni ai beni di proprietà privata ammontano a 32 milioni di euro, con oltre 2.000 abitazioni danneggiate. Le attività produttive hanno subito perdite per 22 milioni e 300mila euro, così ripartiti: 8 milioni per le attività agricole, con 85 imprese danneggiate; 6 milioni e 600mila euro per le attività industriali con 20 imprese colpite; 2 milioni e 300mila euro per le attività artigianali, con 41 imprese interessate; 4 milioni e 900mila euro per le attività commerciali, con 45 imprese danneggiate; 5mila euro per le attività turistiche, con 3 imprese danneggiate .
Sono inoltre in corso interventi di rimozione rami, alberature, fogliame, rami, vetri e insegne rotte per un costo di oltre 36.000 euro. «Gonzaga dovrà affrontare un’altra ricostruzione e l’auspicio è che Regione Lombardia riconosca al più presto lo stato di calamità» commenta la sindaca Elisabetta Galeotti.
Intanto si muovono i politici mantovani. Tra questi, l’onorevole Matteo Colaninno, deputato di Italia Viva, ha telefonato all’ingegner Fabrizio Curcio, capo dipartimento della Protezione Civile nazionale, per rappresentare, anche a nome della ministra Bonetti, la grave situazione a Gonzaga e in altri comuni della nostra provincia. «Ho chiesto una particolare attenzione per il nostro territorio colpito da danni enormi. Ringrazio l’ingegner Curcio per la disponibilità e per avermi confermato che le attività sono in corso. Va però ricordato che lo stato di emergenza ha impatti purtroppo limitati sulle imprese e sui privati e, soprattutto, sconta passaggi e procedure più lunghe e complesse». «Inoltre servirà subito un tavolo tecnico». «Ovviamente la Regione Lombardia ha un ruolo rilevante nella vicenda e nelle procedure. Al contempo Curcio ci ha dato la disponibilità anche a fare sopralluoghi immediati, tutto questo in uno stretto rapporto con la Regione».
Dal canto suo, il deputato leghista Andrea Dara ha presentato un’interrogazione urgente al presidente Draghi: «Ho chiesto l’immediato intervento a favore delle aree più colpite. Per prima cosa sul soddisfacimento della richiesta di ‘stato d’emergenza’ richiesto dal presidente della Lombardia, Attilio Fontana; poi sulla necessità di uno stanziamento urgente a sostegno di privati, aziende e Comuni colpiti».
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