Arrestati due mariti violenti in 24 ore

MANTOVA Due arresti per violenza in famiglia in 24 ore. Ad eseguirli sono stati i carabinieri delle stazioni di Roverbella e Borgo Virgilio, che hanno tratto in arresto e accompagnato in carcere due uomini per due distinti casi di maltrattamenti. Il caso più recente è avvenuto l’altra notte a Roverbella. A dare l’allarme è stata una ragazzina, figlia di una coppia di coniugi separati, che ha chiamato il 112 implorando aiuto perché il padre stava sfondando la porta di casa a furia di calci. L’operatore della Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di via Chiassi, ricevuta la chiamata al 112, ha immediatamente percepito la gravità della situazione e ha inviato subito sul posto la pattuglia della stazione locale con il supporto dei colleghi di Marmirolo. I militari hanno così bloccato l’uomo, un 49enne rumeno, che dopo essere riuscito ad entrare nell’abitazione, aveva insultato e sputato addosso a moglie e figli, “colpevoli” di aver determinato il suo allontanamento poco più di un anno fa, a seguito delle reiterate percosse che erano stati costretti a subire quando rientrava ubriaco. Per lui è quindi scattato l’arresto e ora si trova in carcere di via Poma, dove è stato rinchiuso anche un altro uomo sempre per reati relativi ai maltrattamenti in famiglia. Si tratta di un 39enne albanese che, nonostante fosse già stato sottoposto ad allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie, è stato in più circostanze pizzicato dai militari che hanno proposto alla Procura di Mantova l’aggravamento della misura cautelare nei suoi confronti, che è stata poi disposta dal gip di Mantova che ha applicato la custodia cautelare in carcere eseguita nelle scorse ore dai carabinieri di Borgo Virgilio. Come già evidenziato nel bilancio proposto dal Comando di via Chiassi in occasione della 207° annuale di fondazione dell’Arma del Carabinieri il numero dei reati consumati in ambiente domestico è in aumento. Ma il timore, fondato, è che sia purtroppo ancora alto il “sommerso” soprattutto per gli episodi che avvengono in ambito famigliare. Spesso le persone che sono vicine alla vittima non sempre spingono a denunciare, ma tendono, anzi, a far sì che il problema sia risolto nell’ambito familiare, con l’illusione che la sopportazione possa consentire alla donna di vivere con il compagno e all’uomo di non essere più violento. L’esperienza quotidiana, però, dimostra il contrario: gli episodi di violenza hanno delle escalation nel tempo e le denunce arrivano quando le violenze sono ormai insopportabili, con danni anche psicologici non indifferenti. Non mancano purtroppo i casi in cui è ormai troppo tardi. L’invito dei Carabinieri è di avere fiducia nelle Istituzioni e di denunciare.