Territorio sempre più verde: a San Giorgio Bigarello rinascono 47 boschi e giardini

Investimento da quasi mezzo milione per piantare diecimila alberi. Il vicesindaco Chilesi: «Una svolta per la vivibilità e la transizione ecologica»

SAN GIORGIO BIGARELLO. Uno sforzo non indifferente da parte dell’amministrazione comunale: quasi mezzo milione di investimento per riqualificare 47 aree verdi. Piantumando oltre 10mila fra alberi ed arbusti facendo da un lato della città un luogo sempre più vivibile, dall’altro contribuendo attivamente alla transizione ecologica creando stoccaggio di anidride carbonica. “Pensa globale, agisci locale”, insomma, messo in pratica dal Comune che da decenni soffre, come tante aree della cintura, la vicinanza con il capoluogo in termini di traffico e di edificazione, al quale si aggiunge il nodo autostradale.

«È uno dei punti del nostro mandato – spiega la vicesindaco Barbara Chilesi – vogliamo invertire una tendenza che viene da lontano. Il nostro territorio non è solo il luogo dove si passa il tempo che non si trascorre al lavoro a Mantova. Non siamo né dormitorio, né area cuscinetto fra la città e la campagna. Ma per mettere in pratica questa svolta dobbiamo partire dalla rigenerazione del tessuto urbano. E il verde, assieme alla rete delle ciclabili, è quello che permette in modo più forte ai cittadini di riappropriarsi del proprio territorio».

Tradotto in azioni, questo ha significato da un lato individuare le cosiddette aree residuali del comune da sottoporre ad opera di rimboschimento, per aumentare le superfici verdi. Dall’altro riqualificare parchi e zone già verdi aumentando la copertura vegetale. Ventritré le aree che diventeranno “bosco urbano”, 24 i parchi che saranno riqualificati. Fra i primi quelli di via Isonzo, Salvo d’Acquisto, piazza dall’Acqua, via Rossa, via Toscanini, via Di Vittorio. Grazie anche a contributi della Regione e della Fondazione Cariplo che copriranno 264mila dei 480mila euro totali dei due progetti. Per i boschi, si sono già completate cinque aree. «Agiamo in area urbana, non in area naturale – spiega il referente di Eureco, Daniele Cuizzi, al quale sono state affidate progettazione e assistenza ai cantieri -. Quindi dobbiamo evitare i conflitti con l’area abitata. Come? Piantando ad almeno cinque metri dai confini e con arbusti nelle aree esterne. Poi evitando la pratica del diradamento, ma piantando già le piante rade, 6.700 per ettaro, ma prolungando le cure manutentive a cinque anni».