Si lavora ancora alla Torre della Gabbia di Mantova: ma l’inaugurazione è lontana

Il cantiere è iniziato nel maggio 2017 e sta scontando anche i ritardi per il Covid. L’assessore Martinelli: «Stiamo intervenendo sulla parte più alta, dentro abbiamo già finito»

MANTOVA. Il sindaco Mattia Palazzi e l’assessore ai lavori pubblici Nicola Martinelli sapevano fin dall’inizio che l’obiettivo che si erano dati di aprire al pubblico la Torre della Gabbia era di quelli da far tremare le vene ai polsi. Chiaro che fosse molto complicato restaurare un monumento duecentesco e, soprattutto, dotarlo di una sorta di ascensore in grado di salire per oltre 50 metri e portare i turisti sulla sommità.

Molto complicato

E così è stato se a quasi quattro anni dall’apertura del cantiere non si intravvede ancora una fine. L’assessore Martinelli si limita a dire che «i lavori all’interno per l’impianto elevatore e per l’appartamento biglietteria sono stati completati e che ora si sta lavorando sulla sommità» e che, a tutt’oggi, «non è ancora stata fissata una data di inaugurazione».

Insomma, la Torre della Gabbia appare ancora avvolta da quella nebbia autunnale che, una volta saliti sul belvedere per ammirare il panorama, apparirà lontana, solo caligine schiacciata verso terra.

Le giustificazioni per il prolungarsi del cantiere ci sono tutte se si pensa che oltre alla complessità tecnica dell’intervento ci si è messo anche lo stop dei lavori per alcuni mesi, l’anno scorso, a causa del Covid. Il fatto è che la conclusione del restauro è già stata rimandata quattro volte dal Natale 2019 quando, ottimisticamente, si pensava di finire l’intervento iniziato nel maggio di due anni prima.

Recuperarla è, come detto, un obiettivo complicato da raggiungere ma anche affascinante se si considera che la Torre della Gabbia, dopo questo intervento costato circa un milione e mezzo di euro, sarà visitabile per la prima volta dopo secoli.

Centro Unesco

Ora ci si sta occupando dell’arredamento del punto informativo dell’Unesco denominato “Mantova e Sabbioneta heritage center”. Che verrà ricavato all’interno dell’appartamento di accesso alla Torre situato in via Cavour 96, acquistato dal Comune e ristrutturato per dargli la nuova funzione (i lavori sono già finiti).

A breve partirà l’ordine d’acquisto degli interni come scaffalature, reception e altro. Una parte degli arredi, come l’armadio guardaroba e il tavolo di supporto del monitor e la versione in inglese del prodotto multimediale di accompagnamento dei turisti durante la salita con l’elevatore, è, invece, già stata ordinata a fine aprile.

Turisti e graffiti

Durante il tragitto sino a 52,52 metri d’altezza (il punto più alto della città) i turisti, che non potranno essere più di 5-6 per volta, si potranno ammirare il ciclo di decorazioni rinascimentali e i graffiti tracciati dai prigionieri, nei secoli, quando la Torre veniva utilizzata come carcere. Tutto recuperato nel corso dei lavori svolti all’interno, tra…