Libertà di licenziare, sindacati mantovani contro: «Bianchi sbaglia»
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Cgil, Cisl e Uil insistono: il blocco va prorogato ancora. Ma tendono la mano a Confindustria: stringiamo un patto per salvare i posti nella nostra provincia
MANTOVA. «No, non siamo d’accordo sulla valutazione positiva della fine del blocco dei licenziamenti il 30 giugno espressa da Edgardo Bianchi e Confindustria. Ma a lui e alle associazioni dei datori di lavoro lanciamo un invito: incontriamoci e stringiamo un patto per salvaguardare i posti di lavoro nella nostra provincia». La proposta parte dai segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil in risposta alle dichiarazioni rilasciate dal presidente di Confindustria Mantova nell’intervista pubblicata ieri dalla Gazzetta di Mantova.
Daniele Soffiati, Dino Perboni e Paolo Soncini osservano subito che contro alcune posizioni espresse da Bianchi «abbiamo manifestato davanti a Montecitorio venerdì scorso. Col decreto Sostegni bis il governo conferma al 30 giugno la fine del blocco dei licenziamenti. È una responsabilità grave che l’esecutivo si assume: se da un lato viene introdotta una cassa integrazione straordinaria “speciale” utilizzabile fino al 31 dicembre, dall’altro le aziende si trovano dal primo luglio nella possibilità, a tutti gli effetti, di licenziare».
I sindacati sottolineano come lo stesso Bianchi abbia «rimarcato come certi settori in difficoltà, a partire dal tessile-moda, debbano essere preservati: è una posizione che ci trova concordi. Ma riteniamo sbagliato e contraddittorio immaginare che altri settori, in fase di ripresa, e dunque in condizioni di minore sofferenza, possano sin d’ora pensare alle ristrutturazioni. Cioè: ai licenziamenti».
Argomentano i sindacalisti che «nel nostro Paese, il rischio evidenziato anche da Bankitalia è di perdere ulteriori 500mila posti di lavoro, dopo un anno drammatico. Il blocco va prorogato almeno fino all’autunno, non è il momento di licenziare. Durante la fase più acuta della pandemia milioni di persone hanno continuato a fare il loro lavoro, mettendo a rischio la vita. In quel momento chi faceva le pulizie negli ospedali, chi lavorava nei centri commerciali o nelle fabbriche era ritenuto essenziale. Solo un anno fa venivano chiamati eroi: ora, non appena comincia la ripresa, è dunque giunto il momento di dar loro il benservito?».
Cgil, Cisl e Uil continueranno dunque a manifestare in queste settimane affinché il blocco dei licenziamenti, a livello nazionale, venga prorogato.
«Tuttavia – aggiungono Soffiati, Perboni e Soncini – diciamo sin d’ora alle associazioni dei datori di lavoro, a partire da Confindustria: incontriamoci, stringiamo un patto per salvaguardare i posti di lavoro nel nostro territorio. Condividiamo quanto dice il presidente Bianchi in tema di politiche attive e ricollocazione. Proprio per questo ci siamo fatti promotori di un tavolo, coordinato dalla Camera di commercio e partito un paio di settimane fa, che riunisca associazioni sindacali, associazioni datoriali, Comune, Provincia e enti di formazione. Lo scopo è di individuare i fabbisogni formativi e dar seguito alla formazione più utile possibile alla riconversione occupazionale, in vista dei difficili mesi e anni che ci…
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