L’obelisco prende forma a Goito, ok il primo tronco

In piazza Manzoni anche le opere donate dallo scultore di Cerlongo Giannino Massarotto sul valore della famiglia

GOITO. Il primo tronco piramidale quello più difficile è ostico è stato posato con assoluta precisione e si sta aspettando che le resine maturino per fare gli altri ultimi passi. Risolti i problemi di collimazione millimetrica necessaria perché la stele di marmo, alta nove metri, possa funzionare come clessidra orizzontale, che con la sua orma proiettata sul selciato di piazza Manzoni a Goito indica i giorni, le ore, i mesi, ma anche le date significative della storia goitese.

Proprio la necessità di avere un allineamento millimetrico ha ritardato la posa del primo tronco che è stato dapprima inviato alle cave veronesi dal quale era venuto per una rettifica, e poi è stato collocato grazie a resine speciali studiate per l’occasione. Il risultato di assoluta precisione ora garantisce che anche i successivi tre tronchi siano perfettamente allineati.

Nel frattempo le opere di Giannino Massarotto, scultore cerlonghese ottantenne, sono approdate in piazza Manzoni. Si tratta di due sculture a grandezza poco più che reale, rappresentano una madre con in braccio i figli è un padre che torna dal lavoro. Le due opere raccontano il ritorno a casa del padre e dunque il valore della famiglia e della casa e raccontano indirettamente il nostro recente passato. «Quello di una famiglia come tante, semplice e contadina, intrisa di fede e speranza e carità cristiana – spiega l’architetto Giovanni Zandonella, curatore della sistemazione della piazza -. Con queste due opere piazza Manzoni di Goito diventa sempre più un luogo della cultura e del pensiero. L’arte torna finalmente in piazza. Si riappropria dei luoghi che ha sempre prediletto per parlare agli uomini attraverso la sinuosità delle forme. Stamattina mentre guardavo lo sculture che con il fazzoletto da naso puliva il volto della statua della madre …mi sono commosso».