Depuratore del Garda, anche Mantova dice no

Palazzi: «Grave non averci coinvolto». Ma Zolezzi frena: «Dov’è la novità? Da 40 anni il Garda scarica i reflui nel Mincio»

ALTO MANTOVANO. Il mondo politico e amministrativo mantovano si attiva sul tema del depuratore del Garda che si vorrebbe costruire sul confine con Castiglione delle Stiviere. Dopo il no categorico del sindaco Enrico Volpi, e il voto di venerdì sera in consiglio comunale a Lonato del Garda dove, di fatto, si è ribadito il no all’opera già espresso nella conferenza stampa congiunta di venerdì 7 maggio, arrivano altre posizioni a tutela del territorio mantovano. Da Mantova il sindaco Mattia Palazzi fa sapere che «faccio mie le giuste considerazioni sollevate dal Parco del Mincio sulla vicenda. Grave il mancato coinvolgimento di tutte le realtà territoriali interessate, a vario titolo, allo sviluppo di questa vicenda, e le cui comunità subiscono le conseguenze di tali scelte, come il territorio mantovano. Sono certo che tale mancanza verrà sanata quanto prima ristabilendo una corretta collaborazione tra istituzioni a beneficio delle comunità locali, e dell’attività di salvaguardia dell’ambiente e risanamento dei laghi che la nostra Amministrazione sta realizzando da anni, come ad esempio il progetto di balneabilità dei laghi, un impegno che non intendiamo permettere venga vanificata in alcun modo».

Per quanto riguarda il fronte mantovano nella Comunità del Garda a parlare è il neo vice-presidente Francesco Federici, presidente anche dell’Associazione Turistica Colline Moreniche del Garda. «Concordo con i sindaci Volpi e Bignotti e ribadisco quanto abbiamo già espresso come Comunità, in sintonia dunque con la presidente Maria Stella Gelmini: la soluzione di Gavardo e Montichiari è quella ottimale per costi e tempi. Capiamo l’esigenza di tutelare il turismo del Garda, ma questo non deve essere a scapito del territorio collinare. In ogni caso, è necessario che la Provincia di Mantova si faccia sentire e prenda una posizione, non può far finta di nulla. Ricordo infine che quando si parla di progetti di questo tipo vengono sempre a mancare alcuni soggetti ai vari tavoli. Non è accettabile che ci coinvolgano le varie realtà a progetto fatto; serve invece un coinvolgimento nella fase di discussione e progettazione».

La minoranza consigliare di Castiglione, con Maurizio Caristia, sposta l’attenzione sulla politica castiglionese. «Il nostro Sindaco Volpi non solo è arrivato in ritardo a partecipare al tavolo tecnico e proprio su questo lo avevamo sollecitato nell’ultimo Consiglio, ma ha dimostrato di aver preso un grosso abbaglio impigliandosi in una discussione davvero surreale. Sarebbe bastato che andasse alla fonte diretta delle varie proposte per avere contezza delle questioni da affrontare, invece di lanciarsi in dichiarazioni infondate e di stampo populista, che non fanno onore a lui e tanto meno al nostro Comune. Al di là delle dichiarazioni tanto roboanti quanto approssimative del nostro Sindaco, sarebbe…