Su «la Lettura» le profezie di Atwood e la Siria velenosa di Saviano-
[ad_1]
La letteratura è sempre stata sensibile agli scenari possibili, alle ipotesi sul futuro; un’attenzione che la crisi sanitaria mondiale ha accentuato: sono tanti, di questi tempi, i romanzi che si occupano di tendenze e derive emergenti, o che confermano visioni annunciate. Un’autrice che ha nel sangue, anzi nella penna, la profezia è la canadese Margaret Atwood, di cui torna in libreria Oryx e Crake (Ponte alle Grazie), libro del 20v03 in cui si immaginavano un virus letale e una crisi ambientale. Proprio Atwood è tra i protagonisti del nuovo numero de «la Lettura», il #493, oggi in edicola e nell’App (scaricabile da App Store e Google Play), e nello sfogliatore web.
Nell’intervista di Alessia Rastelli, l’attivissima Atwood (ha partecipato a un libro collettivo che per l’Italia è stato acquisito da Ponte alle Grazie; ha vinto il Premio Speciale Lattes Grinzane 2021; mentre la quarta stagione della serie The Handmaid’s Tale è partita il 29 aprile su Tim Vision) parla dei temi del libro, ma anche di speranza e futuro, diritti delle donne, eguaglianza, e racconta momenti intimi, ricordando la scomparsa nel 2019 del marito Graeme Gibson, affetto da demenza.
Altro big delle classifiche librarie è John Grisham: su «la Lettura» racconta, intervistato da Marco Bruna, il suo libro Il sogno di Sooley (Mondadori): storia di un ragazzo nero che dal Sud Sudan giunge negli Usa e trova riscatto nel basket. Ma Grisham affronta molti temi,si scaglia contro la cancel culture, contro l’idea che il politically correct possa dettare i limiti della letteratura, e fa un bilancio critico dell’America degli anni di Trump. Un altro autore americano, Ben Ehrenreich, proprio durante la presidenza di Trump si è ritirato nel deserto: ne sono nati i Taccuini del deserto (Atlantide), in cui analizza crisi climatica, capitalismo e crisi delle civiltà: lo racconta su «la Lettura» a Viviana Mazza.
Un percorso tra i molti libri che riflettono sulla pandemia, ma anche sui molti autori che avevano previsto il pericolo di un virus globale, è proposto da Vanni Santoni; mentre Pierdomenico Baccalario suggerisce i titoli per ragazzi più adatti a questi tempi di distanziamenti e limitazioni. E c’è un mondo che simboleggia tout court la solitudine e l’allontanamento, ma pure l’esotico e l’immaginario: ne scrive Carmen Pellegrino, riflettendo sul libro del viaggiatore e medico Gavin Francis, Isole. Cartografia di un sogno (Edt). In Giappone la bestseller Muriel Barbery, autrice dell’Eleganza del riccio, ambienta il nuovo Una rosa sola (e/o), storia di bellezza e di rinascita sullo sfondo di Kyoto: la scrittrice ne parla a Stefano Montefiori.
Tra le molte interviste, quella realizzata da Roberto Saviano apre il numero: l’autore ragiona intorno al saggio del giornalista Joby Warrick, La linea rossa (La nave di Teseo), sull’uso di armi chimiche come il sarin nella Siria di Assad, e dialoga con lui sulle responsabilità del regime (e del mondo). Oltre al nuovo numero del supplemento, l’App de «la Lettura», distinta da quella del «Corriere» (in cui l’inserto culturale è comunque disponibile già dal sabato),…
[ad_2]
Read More: Su «la Lettura» le profezie di Atwood e la Siria velenosa di Saviano-