Vaccini, precedenza ai pazienti fragili. I 50enni rischiano di slittare
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Il generale Figliuolo ha recepito le proteste dei pazienti cronici – cardiopatici, oncologici, sieropositivi, diabetici, immunodepressi e via dicendo – e ha chiesto alle Regioni di vaccinare prima loro
MANTOVA. Superate in Lombardia le 80mila vaccinazioni al giorno, con l’obiettivo, in caso di forniture adeguate, di arrivare a quota centomila. È quanto sostiene il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana: «Ieri siamo arrivati sopra le 80mila vaccinazioni, potremmo anche superare abbondantemente le centomila dosi al giorno con le strutture e l’organizzazione che abbiamo, se ci dessero i vaccini».
A proposito invece della sospensione della somministrazione delle prime dosi con il vaccino AstraZeneca, il governatore ha spiegato: «AstraZeneca è stata sospesa perché le prossime forniture, fino al 19 maggio, per il 90 per cento riguarderanno Pfizer. Quindi è chiaro che AstraZeneca sarà trattenuta solo per i richiami, ma siamo pronti a fare qualsiasi vaccino che ci dovesse essere mandato. Siamo assolutamente convinti che tutti i vaccini siano buoni. Nei prossimi giorni sarà il mio turno, lo farò molto volentieri». Questo per quanto riguarda la fascia dai 60 ai 69 anni.
E per gli under 60? A quanto pare per il momento i cinquantenni, per i quali l’apertura delle prenotazioni era prevista per il 30 aprile potrebbe dover aspettare altre due settimane. Come deciso a livello nazionale prima di loro, il posto spetta agli under 60 con situazioni di comorbilità. Quindi per la fascia di età compresa tra i cinquanta e i cinquantanove anni il via libera potrebbe arrivare solo a metà maggio.
Nel frattempo il generale Figliuolo ha recepito le proteste dei pazienti cronici – cardiopatici, oncologici, sieropositivi, diabetici, immunodepressi e via dicendo – e ha chiesto alle Regioni di vaccinare prima loro. E a questo punto prima di vaccinare gli under 60 bisognerà capire quanti sono quelli di queste categorie fragili.
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