Appello delle mamme di Viadana: «Con la zona gialla riaprite il parco giochi»

L’area dei giardini della Rotonda l’estate scorsa restò chiusa. Ma occorrono interventi di manutenzione

VIADANA.  Col ritorno della Lombardia in zona gialla, si susseguono gli appelli da parte della popolazione. Da una parte c’è chi chiede che, pur nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria, si sfruttino tutte le possibilità di apertura, al fine di tornare quanto prima a quella vita sociale e relazionale “normale” di cui tutti, soprattutto i bambini, sentono il bisogno; dall’altra parte, c’è chi invita però i concittadini a non abusare delle concessioni normative e a fare comunque con impegno la propria parte per il contenimento dei contagi.

Un primo appello è stato espresso nei giorni scorsi, sui canali social, da alcune mamme viadanesi: «Si ritorna in zona gialla, speriamo pertanto venga riaperto al pubblico il parco giochi dei giardini della Rotonda». Il timore è che si ripeta quanto avvenuto l’estate scorsa, quando l’area attrezzata rimase di fatto sempre inaccessibile, privando le famiglie viadanesi di un importante punto di sfogo e di ritrovo: si tratta infatti del più attraente parco giochi del capoluogo (ce ne sono anche altri, sempre aperti ma meno attrezzati).

In verità a inizio febbraio, quando la Lombardia era già tornata “gialla” per alcuni giorni, il parco giochi era stato regolarmente riaperto. Nell’occasione, le condizioni manutentive erano apparse però non ottimali, al punto che l’Associazione Genitori aveva pubblicamente sollecitato che si provvedesse. In effetti, anche in questi giorni le famiglie sottolineano che ci sarebbe bisogno di un minimo di interventi di sistemazione. Area e attrezzature sono di proprietà comunale. La gestione e la manutenzione sono a cura del privato concessionario, il quale peraltro in passato ha invocato una condivisione di rischi e responsabilità (vigilanza sul rispetto distanze, cartellonistica, sanificazioni, eccetera).

Il dibattito promette tuttavia di allagarsi. Se bambini e famiglie hanno obiettivamente bisogno di uno sfogo, c’è anche chi teme che, con le riaperture, le cose possano sfuggire di mano. Come, secondo molti, è avvenuto domenica pomeriggio: il centro cittadino si presentava infatti affollato di capannelli di persone che chiacchieravano, buona parte delle quali sprovviste di mascherina. Si sono contate anche diverse “macchinate” di amici.