«Vado a prenderti le birre e torno»: sfugge al suo aguzzino dopo 24 ore

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I retroscena del sequestro di persona a Cittadella 

«Non ho più sigarette e sono anche senza birra». «Vado io, se vuoi. Non scappo, fidati di me». Segregata da quasi ventiquattro ore da un uomo che si trova agli arresti domiciliari, con sangue freddo lo convince a lasciarla uscire. E, una volta fuori di casa, senza farsi notare dall’aguzzino, la donna, che ha 28 anni, riesce a chiedere aiuto a un passante che allerta i carabinieri.

Tutto inizia martedì pomeriggio a Cittadella, quando la ragazza, una mediatrice culturale, va a trovare un pregiudicato marocchino di 42 anni per prestargli assistenza. L’uomo le apre e dopo una breve discussione, senza un apparente motivo, diventa aggressivo. Le strappa la borsa di mano e il cellulare. La giovane, temendo per la propria vita, riesce a mantenere il sangue freddo. Lo ascolta, lo asseconda e lo assiste anche mentre assume stupefacenti. Tutto questo fino alle prime ore di mercoledì mattina quando lui, pensando che la ragazza voglia scappare, l’afferra brutalmente per il collo, la fa inginocchiare e, sotto la minaccia di un coltello, le chiude la bocca con del nastro adesivo, le lega i polsi con una cinghia e le lega le gambe con un lenzuolo avvolto a mo’ di corda. La vittima non si perde d’animo, aspetta che l’uomo si calmi e riesce gradualmente a farsi liberare, con la promessa di non fuggire.

La svolta avviene nel pomeriggio quando il 42enne, ormai sfinito, le ordina di andargli a prendere delle birre e delle sigarette: «Guarda che ti tengo d’occhio dal balcone!» l’avverte minaccioso. Lei scende in strada e, approfittando di una zona in ombra, attira l’attenzione di un passante e chiede aiuto.

Pochi minuti dopo i carabinieri sono sul posto e l’uomo viene arrestato. E.B. è stato così arrestato e portato in carcere con le accuse di sequestro di persona, rapina, violenza privata e lesioni personali. Ieri mattina il giudice ha convalidato l’arresto e l’ha confinato dietro le sbarre.

L’uomo si trovava agli arresti domiciliari per una rapina commessa nel 2020 in un negozio del centro commerciale La Favorita. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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