Tra dolore e speranza: a Mantova nasce il giardino per le vittime del Covid

L’iniziativa è del comitato dei cittadini del quartiere Rabin: il Consorzio latterie Virgilio ha donato l’area verde di 3.300 metri

MANTOVA. Un percorso nel ricordo per non dimenticare chi ha perduto la battaglia contro un nemico terribile. Inaugurazione, il 24 aprile nel quartiere Rabin, del Parco della commemorazione vittime Covid 19. L’iniziativa porta la firma del comitato di quartiere in collaborazione con il Consorzio latterie Virgilio, che ha donato l’area verde di 3.300 metri quadrati nella quale è sorto il parco, con Bonini Garden e il Comune che ha patrocinato l’iniziativa.

All’entrata si trovano una targa e una scultura realizzata con materiali di riciclo. Dalla scultura parte un percorso ad anello lungo il quale sono posizionate le piante. Davanti a ciascun gruppo di alberi è posta una targa commemorativa con i nomi delle vittime del Covid.

«Stiamo compiendo un atto di speranza – sono le parole del vescovo Marco Busca, che ha benedetto il parco – piantare un albero significa guardare avanti, al futuro. Offrirà ossigeno, rinverdirà i nostri ambienti e ci ricorderà l’importanza di avere radici profonde. Radici che sono anche i nostri cari che ci hanno lasciato in circostanze drammatiche. Morti per il virus, in isolamento, senza poter ricevere una parola di conforto, un gesto di vicinanza dai loro cari. Non vogliamo dimenticare, perché la dimenticanza è un grande male. Vogliamo fissare nella memoria sociale questa esperienza di dolore che, però, ci ha insegnato molte cose che dobbiamo saper raccogliere. Sprecare la pandemia senza raccogliere un insegnamento per essere migliori sarebbe la peggiore disgrazia».

«L’idea è nata su Facebook – spiega Marco Sivero, presidente del comitato degli abitanti del quartiere Rabin – l’abbiamo subito accolta, raccogliendo i fondi per posizionare gli alberi. Si tratta di un percorso itinerante che permetterà di inserire altri alberi. Al momento sono una ventina, contiamo di arrivare ai 35-40. Sarà notevole anche l’impatto ecologico. Lasceremo ampio spazio per i fiori e le api e metteremo nidi per varie specie di uccelli».

«Un gesto significativo nato dall’iniziativa di un gruppo di cittadini – aggiunge l’assessore al welfare Andrea Caprini – che hanno deciso di fare questo dono alla comunità e alla città. Un luogo ricco di significato, per momenti di raccoglimento, silenzio e riflessione per non dimenticare sofferenza e dolore provocati dalla pandemia e per guardare con speranza al futuro».