Mantova, mediatrice culturale legata e sequestrata per 24 ore: arrestato 42enne-

On Apr 23, 2021

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Legata con lenzuola e una cinghia e imbavagliata con nastro adesivo, minacciata con un grosso coltello da cucina e tenuta sotto sequestro per quasi 24 ore da un 42enne cui faceva assistenza. Fino a quando lei, una giovane mediatrice culturale di origine marocchina, riuscita con una scusa a farsi liberare per pochi minuti e a chiamare il 112 con l’aiuto di una passante. Ora l’uomo, un richiedente asilo pure di origine marocchina, si trova in carcere a Mantova con le accuse di sequestro di persona, rapina, violenza privata e lesioni personali.

L’episodio si verificato tra marted e mercoled nel quartiere periferico di Formigosa, in un’abitazione della cooperativa Alce Nero messa a disposizione del 42enne E.B., in Italia da poco pi di un anno. L’uomo stava scontando gli arresti domiciliari per una rapina impropria commessa lo scorso giugno, quando rub dei cosmetici al centro commerciale La Favorita e,vistosi scoperto da una guardia giurata, cerc di liberarsi a suon di spintoni. Proprio considerati gli arresti domiciliari e lo status di richiedente asilo, pi di una volta la 35enne operatrice della cooperativa si era recata a casa del 42enne per aiutarlo.

Ma marted, durante la visite, l’uomo avrebbe iniziato a chiedere in modo insistente all’operatrice di fermarsi a vivere con lui. Lei ha cercato di sottrarsi, e lui a quel punto ha chiuso a chiave la porta di casa e le ha strappato borsa e telefono cellulare. La donna ha cercato di calmarlo mostrandosi comprensiva, ma con il passare delle ore la situazione, invece che distendersi, andata peggiorando. L’uomo infatti avrebbe assunto stupefacenti e, in una sorta di delirio, all’alba di mercoled mattina, temendo che la donna volesse fuggire, l’ha legata con una cintura e lenzuola e imbavagliata col nastro adesivo, minacciandola con un grosso coltello da cucina.

La svolta arrivata solamente nel tardo pomeriggio di mercoled. Dopo quasi 24 ore di sequestro l’operatrice culturale, che con grande sangue freddo riuscita a rimanere calma e a mostrarsi accondiscendente, riuscita a farsi liberare con una scusa: andare a comprare sigarette e birra nel negozio sotto casa, mentre l’uomo l’avrebbe tenuta d’occhio dal balcone. Appena arrivata in strada l’operatrice ha girato l’angolo e chiesto l’aiuto di una passante: partita la chiamata al 112 e nel giro di pochi istanti sul posto sono arrivati i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Mantova e un’ambulanza. L’uomo, dopo una perquisizione domiciliare, stato quindi arrestato e si trova ora in carcere a Mantova.

23 aprile 2021 | 14:25