Fallito il sogno del Motorcity: ma i Comuni reclamano l’Imu

Dopo 22 anni finisce un’avventura finanziaria che aveva prospettato sviluppi economici, occupazionali e urbanistici anche sul versante mantovano

CASTELBELFORTE. Il sogno, cullato dal 1999, di avere in Veneto un autodromo è fallito. Il concordato fallimentare aperto nel tribunale di Reggio Emilia lo scorso anno ha anche delle ricadute economiche sui comuni di Vigasio e Trevenzuolo dove sono ubicati i terreni sui quali sarebbe dovuto sorgere il Motorcity. Entrambi i comuni veronesi vantano nei confronti della società arretrati di Imu, visto che dal 2015 la stessa società ha versato solo una parte dell’imposta comunale sui terreni di proprietà dell’Autodromo del Veneto Spa.

Per recuperare tali somme intanto si è mosso il Comune di Vigasio incaricando un proprio legale. Secondo i calcoli degli uffici comunali, mancano all’appello 1,8 milioni di euro, pari a circa un quarto del bilancio annuale del comune. «Poiché una parte dei terreni si trova in territorio del comune di Trevenzuolo, dove hanno lo stesso problema – osserva il sindaco di Vigasio Eddi Tosi – certamente concorderemo una maniera di azione congiunta».

Dunque dopo 22 anni finisce un’avventura finanziaria che aveva prospettato sviluppi economici, occupazionali e urbanistici non solo sul versante veronese ma anche su quello mantovano visto che il comune di Castelbelforte confina con i terreni veronesi interessati dal progetto faraonico che prevedeva investimenti per 1,5 miliardi di euro, ma contestato dagli ambientalisti e anche dalla Provincia di Mantova, con in testa l’allora presidente Fontanili.

Lo scopo della società Autodromo del Veneto era la costruzione, su un’area di 456 ettari, non solo di una pista automobilistica (lunga 5.200 metri su 211 ettari), ma anche un’area commerciale (104 ettari), un parco divertimenti tematico (35 ettari), strutture ricettive e ristorative (32 ettari), area produttiva (50 ettari), area residenziale (24 ettari) e due caselli autostradali sull’A22. Si prevedevano ben 2 milioni di visitatori all’anno per il solo parco tematico con una occupazione, a regime, di 7000 addetti.

Svanito il sogno, qualcuno però ci ha anche guadagnato. Sicuramente i proprietari dei terreni che nel 2007 li cedettero a 15,49 euro al metro quadro, sopra le normali quotazioni di mercato. I comuni di Vigasio e Trevenzuolo con l’Imu, riscossa solo in parte, che reclamano ancora circa 2,7 milioni di euro ma che la società contesta.