«La rete orienta le scelte M5S: alleanza col Pd ma patti chiari»

Il deputato dei Cinque Stelle Alberto Zolezzi parla della riorganizzazione del movimento  

L’intervista

Alberto Zolezzi, deputato di M5S, la riorganizzazione del Movimento Cinque Stelle va a rilento dopo la fine del governo Conte. Lo stesso Conte non riesce ancora ad avere in mano l’M5S. Cosa ne pensa?

«Dopo essere arrivati in pochi anni al governo con Conte è giusto ragionare su come migliorare il movimento proprio per dare di più al Paese. Il M5S con Conte e Grillo stanno pianificando il percorso più unitario e collettivo possibile per dare al Paese un M5S più organizzato ed efficace sui territori, guardando al presente e lavorando per il 2050».

Si sta profilando una rottura con Casaleggio e piattaforma Rousseau. Sta finendo un’epoca per il movimento?

«Il M5S è una comunità di persone che esercita la democrazia diretta interna anche con piattaforme tecnologiche come la Rousseau. Deve essere chiaro chi fa cosa, e quali servizi deve dare una piattaforma. Se si chiarisce questo passaggio, tutto sarà più facile. Il M5S ha restituito volontariamente oltre 118 milioni di euro ricevuti a norma di legge – io stesso ne ho restituiti finora oltre 257mila euro – mentre un altro partito ne sta restituendo 49 che aveva sottratto ai cittadini. Il contributo di Gianroberto Casaleggio è stato fondamentale e unico per la politica italiana e mondiale e si proseguirà con una politica trasparente fondata sulla rete anche per quanto riguarda la formazione di attivisti e portavoce e la scrittura delle proposte, non solo per le scelte politiche e dei portavoce».

Come vede il governo Draghi dove tutti i partiti, tranne FdI, sono alleati?

«In questo momento di pandemia abbiamo scelto di evitare di proseguire uno scontro che avrebbe prolungato lo stop di due mesi ai ristori alle aziende determinato dalla crisi innescata da Renzi. La crisi pandemica è una crisi ambientale e sanitaria e, affinché possano esistere giovani sani nel prossimo futuro, bisogna agire ora. Abbiamo fatto delle rinunce mettendo davanti il bene del Paese e stiamo lavorando per garantire un futuro migliore alle prossime generazioni. Abbiamo imposto il ministero della transizione ecologica proprio per avviare la politica allo studio dei rapporti fra ambiente e salute, allo studio delle origini della pandemia per evitare di ricascarci e per progettare il futuro. Questa non è ideologia ma buon senso, è politica del 2021 verso il 2050».

Draghi si sta muovendo bene su ristori e vaccini o dovrebbe cambiare qualcosa?

«Draghi sta raccogliendo i frutti del lavoro del governo Conte 2. Se esiste un vaccino è anche grazie all’impegno internazionale del ministro Di Maio. Ora si deve proseguire togliendo i brevetti. Il governo dovrebbe commissariare il piano vaccinale lombardo e modificare la legge regionale 23 scritta da Mantovani e Rizzi in mezzo alle indagini. L’eliminazione del vincolo dei codici Ateco per determinare i ristori è stato voluto dal ministro Patuanelli. Consiglio a Draghi di ascoltare le commissioni parlamentari per migliorare il lavoro intrapreso».

Con Letta alla guida del Pd secondo lei saranno più semplici o più complicati i rapporti con i Cinque…