Estorsione e violenze in famiglia: finisce in cella

Maltrattamenti e richieste di soldi nei confronti di madre e sorella: quest’ultima esasperata lo denuncia. Sconterà tre anni

MANTOVA. Dagli arresti domiciliari al carcere, dove dovrà espiare una pena di tre anni e un mese per maltrattamenti in famiglia. L’uomo, 53enne, celibe e pregiudicato, due anni fa è stato denunciato al culmine di comportamenti prevaricatori e violenti nei confronti dei suoi familiari, in particolare contro la sorella e la madre che nel corso del tempo hanno cercato di aiutarlo.

Nei confronti di quest’ultima, inoltre, per molti anni, ha messo in atto una continua estorsione di denaro che l’anziana donna era costretta a dargli, sottraendoli dalla sua pensione.

L’ordine di carcerazione è stato emesso giovedì dal tribunale di sorveglianza di Mantova. Dagli arresti domiciliari a Monte Cremasco, in provincia di Cremona, l’uomo è stato trasferito dai carabinieri al carcere di Lodi.

I reati di cui è accusato il 53enne sono stati commessi nel Mantovano. Si sono protratti a lungo e hanno provocato sia nella madre che nella sorella gravi conseguenze psicologiche. Entrambe, nel corso degli anni, hanno cercato di aiutarlo per farlo uscire dal tunnel dell’alcol. Ma i loro sforzi si sono rivelati purtroppo inutili. La madre era terrorizzata ogni volta che lo vedeva entrare in casa. Due, tre visite ogni giorno con la pretesa del denaro. Alla madre, spesso non rimanevano neanche i soldi della pensione. La sorella ha cercato di fermarlo, più volte, ma non c’è riuscita. Fino a quando, ormai esasperata ha denunciato il fratello ai carabinieri.

G.G., classe 1968, è di origine campana. Già sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare, ieri mattina si è visto raggiunge dai carabinieri di Pandino, in provincia di Cremona che lo hanno condotto in caserma per notificargli il provvedimento di cumulo di pena per cui, come già accennato, dovrà espiare tre anni e un mese di reclusione nel carcere di Lodi.