Dosolo, morì a soli 6 anni sulla sua mini moto: a processo il padre
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Il 14 aprile la prima udienza. Il genitore è accusato di omicidio colposo. L’incidente cinque anni fa: la famiglia aveva donato gli organi
DOSOLO. Nel luglio di cinque anni fa era rimasto gravemente ferito cadendo, dalla sua minimoto, al Racing Park di Viadana. Una settimana dopo, Marco Scaravelli, sei anni, di Dosolo, a seguito del gravissimo trauma cranico riportato, si era spento all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo.
Per quella morte la Procura di Mantova ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio del padre Cristian, per omicidio colposo. Il 14 aprile, davanti al giudice Enzo Rosina e al pubblico ministero Giulio Tamburini, la prima udienza del processo, nel corso della quale sono state presentate le prove e depositate le liste dei testimoni sia dell’accusa che della difesa. Poi il processo è stato rinviato al 10 novembre prossimo.
La dinamica dell’incidente, all’epoca dei fatti, era stata descritta dallo stesso genitore:«Ho tirato la cordina per riaccendere la moto. Quel giorno faceva un caldo bestiale e volevo evitare di spingerla fino al gazebo che era a una quarantina di metri. Marco è saltato su e ha iniziato ad accelerare. La moto è partita, lui si è sbilanciato all’indietro, spaventato. E così è andato al massimo. Ha sfiorato un bambino, poi una transenna e poi dritto sulla piantana in ferro del cancello, dove ha battuto la testa.»
Soccorso dall’eliambulanza dell’ospedale Civile di Brescia è stato poi trasportato al Papa Giovanni di Bergamo, dove è deceduto dopo una settimana di agonia. La famiglia aveva acconsentito al prelievo degli organi, i reni, il fegato, i polmoni e il cuore. E cinque bambini, grazie a lui, sono tornati alla vita.
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