A Mantova quattro mesi quasi senza piogge: è allerta siccità

Fiumi come d’agosto, timori per le semine. Idro ed Iseo già a secco, i Consorzi anticipano le irrigazioni, solo il Garda è pieno. Liberate dalla sabbia le pompe idrovore

MANTOVA. Quattro mesi, di fatto, senza importanti piogge e con due soli episodi, il 25 dicembre e il 10 febbraio, a rompere una prolungata siccità che dura dal 10 di dicembre. All’appello mancano poco meno di cento millimetri di precipitazioni, con la terra riarsa e difficoltà per le semine primaverili, le più importanti dell’anno. I fiumi sono ormai in secca, come pur i laghi Idro ed Iseo, al contrario del Garda, che al momento non ha problemi, avendo la disponibilità del 95% dell’invaso.

Con il meteo, l’hanno imparato a loro spese gli agricoltori negli ultimi decenni, bisogna andare sempre più cauti. Le modifiche climatiche hanno portato a concentrare le precipitazioni in brevi periodi, che intervallano prolungate siccità. Quelli che tradizionalmente erano i mesi più piovosi, l’autunno e la primavera, si stanno mostrando avari di pioggia. La natura fa fatica ad abituarsi e i tradizionali tempi e cicli delle coltivazioni ne risentono.

Basti dire che nei due mesi dove statisticamente si concentrano le piogge nella nostra provincia, ottobre e novembre sono caduti lo scorso anno rispettivamente 36 e 0,4 millimetri contro i 68 e 63 attesi. La siccità prolungata (a settembre erano piovuti 18 millimetri contro i 54 attesi) è stata interrotta da piogge torrenziali nella prima decina di dicembre. In quattro giorni sono caduti 100 millimetri, il doppio della media di tutto il mese alleviando la carenza d’acqua.

Se gennaio è stato nella media, febbraio e soprattutto marzo sono stati siccitosi rispettivamente con 22 e 2 millimetri contro i 41 e 47 attesi.

Complessivamente all’appello mancano circa 100 millimetri. Le alte temperature che hanno superato i 20 gradi a fine febbraio ed i 26 a fine marzo, con scarsa umidità hanno aumentato l’effetto di disidratazione dei terreni. Un rischio per le semine primaverili, fra tutte quelle del mais, che attendono dai Consorzi di Bonifica l’acqua per irrigare.

La situazione al momento è buona per il lago di Garda, dove i livelli sono al 95% del riempimento e il deflusso è a 65 metri cubi al secondo. Una garanzia che ha permesso ai Consorzi che derivano l’acqua del Benaco, il Garda Chiese e il Consorzio Territori del Mincio, di anticipare al primo aprile il via alle irrigazioni- «Abbiamo iniziato ad invasare la rete dei canali – spiega il presidente del Territori del Mincio Elide Stancari – anche nel Destra Mincio dove la concessione parte dal 15 aprile». Anche nel Terre dei Gonzaga si è anticipata la stagione. «Deriviamo dal Po – dice la presidente Ada Giorgi – e dobbiamo liberare le pompe di Boretto dalla sabbia. Ma intanto partiamo».

Il Po è sprofondato a -166 centimetri sotto lo zero a Borgoforte e a -229 a Boretto, di fronte a Viadana. Una situazione sempre più frequente nelle primavere che stanno diventando sempre più…