Salvataggio Corneliani: si va verso l’accordo Ora trattativa no-stop

Tavolo permanente per l’intesa e il 7 di nuovo da Giorgetti  Gettate le basi: centralità di Mantova e no delocalizzazioni 

Lo spazio per un accordo c’è e le basi sono quelle chieste da sindacati e dipendenti a partire dalla centralità del sito produttivo di Mantova e dall’impegno a non delocalizzare. Dopo quattro ore serrate di discussione, il vertice a distanza per la nascita della Corneliani 2.0 si chiude con una buona notizia: l’immediata costituzione di un tavolo permanente di trattativa tra sindacati, Investcorp, Invitalia e azienda con l’obiettivo di stilare un accordo per il salvataggio della casa di moda entro mercoledì. La deadlline è il 7 aprile quando alle 13.30, è stato concordato ieri, si terrà il nuovo tavolo presieduto da Giancarlo Giorgetti al ministero dello Sviluppo Economico e si punta ad arrivarci con una soluzione condivisa raggiunta nella trattativa no-stop in videocall di domani e martedì (unica pausa oggi giorno di Pasqua). Tavolo che i sindacati hanno chiesto si tenga in presenza a Roma per avere la firma del ministro a garanzia dell’eventuale accordo raggiunto.

Iniziato alle 9.30, al vertice telematico hanno partecipato l’amministratore delegato Giorgio Brandazza, il consulente dell’azienda Adelio Riva, il direttore di Invitalia Ernesto Somma, l’avvocato Paolo Montironi per Investcorp, il commissario giudiziale Luca Gasparini, il sindaco Mattia Palazzi con il vicesindaco Giovanni Buvoli, rappresentanti della Regione Lombardia e del Mise e i sindacati di categoria provinciali e nazionali. Folta la rappresentanza sindacale a partire dal segretario generale della Filctem Cgil Michele Orezzi, che ha seguito l’incontro insieme a tutte le rsu della casa di moda dalla sede della Cgil di via Altobelli, e da quelli di Femca Cisl Gianni Ardemagni e Uiltec Uil Giovanni Pelizzoni. Quattro ore iniziate con l’attesa presentazione del piano industriale per la Corneliani che verrà, ovvero la newco che dovrebbe nascere a fine anno con i 7 milioni di Investcorp, quale socio di maggioranza al 51%, e l’ingresso del Mise attraverso Invitalia al 49% con i 10 milioni del fondo-salva imprese. Top-secret i dettagli del piano, ma c’è lo spazio per un accordo sindacale sulle basi che sono da mesi un punto fermo della lotta dell’onda rossa. A partire da quel “Mantova al centro” che apriva l’accordo del 19 novembre 2019. —