Mantova, hub Grana Padano giorno 1:  in dodici ore 1.200 vaccini

Dalle 8 alle 20 il polo della Grana Padano Arena ha superato i numeri annunciati. Niente file e servizio efficiente: in tutto serve un’ora di tempo

MANTOVA. Partenza positiva, con numeri superiori alle previsioni, per l’hub La Favorita, il centro vaccinale per città e hinterland ricavato negli spazi della Grana Padano Arena. Sono state circa 1200, rispetto alle 1000 annunciate, le vaccinazioni fatte nelle dodici ore di apertura, dalle 8 alle 20. Dieci, invece degli otto previsti, i box attivi. Numeri che si punta a ripetere anche domani, mentre oggi, nel giorno di Pasqua, la struttura non sarà operativa. C’era molta attesa per il via alle vaccinazioni in uno dei punti massivi individuati in provincia dall’Asst.

Non si sono registrate criticità particolari, con il meccanismo ben oliato fin dal mattino. Qualche breve coda nei primi minuti di apertura, con una situazione tranquilla nelle ore successive. Oltre agli ampi parcheggi del Boma, sono stati ricavati posti destinati ai diversamente abili nell’area all’interno dei cancelli. All’ingresso c’è il punto della prima accoglienza, dove viene misurata la temperatura, igienizzate le mani e controllato l’elenco delle prenotazioni. Carrozzine sono a disposizione degli anziani con difficoltà di movimento.

Chi si deve sottoporre alla vaccinazione dovrà compilare il questionario con il foglio del consenso e sarà indirizzato ad uno specifico box. Dopo l’attesa, si arriva di fronte al medico che esegue l’anamnesi e legge il questionario. Si entra poi nel box assegnato, privo di porte e maniglie per maggiore sicurezza sanitaria ma a labirinto, in modo da garantire la privacy, per la vaccinazione.

All’uscita dal box, viene rilasciato il certificato di avvenuta vaccinazione o l’appuntamento per la seconda dose. Infine, la sosta, dai 15 minuti in su, necessaria per verificare l’insorgere di eventuali reazioni avverse. Dall’ingresso all’uscita, il tempo medio di permanenza è di un’ora. Tutto sotto l’occhio vigile di operatori e volontari. «Siamo partiti molto bene – spiega Roberto Cirelli, presidente del Comitato di coordinamento di volontariato della Protezione civile – Oggi come Protezione civile abbiamo nove volontari sul posto. Alcuni sono all’ingresso, altri assistono le persone nella compilazione dei questionari. Per evitare problemi di tipo logistico, chiediamo di rispettare gli orari indicati nella prenotazione. Importante è non anticipare di molto l’arrivo sul posto».

Il flusso, scorrevole in ingresso e in uscita, testimonia una partenza positiva. «Da medico – spiega all’uscita Giovanni Santoro – trovo l’organizzazione perfetta. Sono a Mantova da tantissimi anni, ho lavorato con ospedale e Inail e credo che, anche grazie a strutture come queste, la Lombardia possa riprendersi il titolo di miglior regione per quanto riguarda la sanità. Un esempio di efficienza». Tante le nonne ultra ottantenni accompagnate dalle figlie. «Prima di entrare…