Macron , un Paese inquieto- Corriere.it

Per la prima volta, i sondaggi danno Marine Le Pen appaiata a Emmanuel Macron al ballottaggio per l’Eliseo (si vota tra un anno). Ma il dato pi significativo quello che ha pubblicato Le Monde: la Francia il Paese al mondo pi scettico sui vaccini. L’11% dichiara che non si vacciner; il 19% non intende farlo; un altro 19% incerto.Intendiamoci: quasi nessuno crede davvero che Marine possa diventare presidente della Repubblica francese. Ed probabile che, quando la vaccinazione prender un ritmo spedito, la grande maggioranza dei nostri cugini d’Oltralpe la far. Resta un fatto: la fiducia verso le istituzioni, l’establishment, lo Stato, ai minimi storici; il che, nel Paese pi statalista d’Europa, rappresenta una notizia, forse un allarme.

Macron ha appena rinunciato al caposaldo della sua gestione del Covid: le scuole aperte. Dopo Pasqua non riapriranno neppure le elementari e gli asili. Il presidente assicura che l’ultimo sforzo; ma non ha dissipato la sensazione di aver sbagliato strategia. In questo anno terribile, Macron ha detto molte cose giuste. La pi importante: L’Europa deve recuperare la propria indipendenza produttiva, tecnologica, sanitaria. Non ha detto sovranit, ma il concetto era quello: perch la tragica mancanza prima di mascherine, poi di respiratori, infine di vaccini ha messo a nudo l’errore di delegare la produzione alle fabbriche del mondo cinesi e indiane, e la progettazione del futuro a Big Pharma e alla Silicon Valley, insomma agli americani. Purtroppo alle parole non sono seguiti i fatti: nessuno dei vaccini usati oggi nell’Unione europea prodotto da un’azienda che abbia la testa nell’Unione europea; e il fallimento di Sanofi non ha certo giovato all’autostima dei francesi.

Ma la pandemia solo l’ultimo mattone nel muro del grand malaise, del grande malessere, per certi versi incomprensibile, che da tempo affligge un Paese in testa alle classifiche mondiali di benessere: record planetario di turisti (che torneranno), un patrimonio artistico secondo solo a quello italiano, un potere nucleare sia militare sia civile, uno Stato che funziona, un sistema sanitario pubblico che bene o male ha retto. Il punto che saltato il rapporto di fiducia tra le lite — di cui Macron espressione — e il popolo. La rivolta dei Gilet Gialli — con l’incredibile rituale del saccheggio del sabato, una jacquerie che non ha lasciato nulla se non vetrine rotte e macerie fumanti — stata solo il segno pi visibile.

I presidenti diventano rapidamente impopolari: accaduto all’ultimo Chirac (poi rivalutato in morte), a Sarkozy, a Hollande, ora a Macron. I partiti tradizionali non riescono a far emergere donne o uomini nuovi. Marine Le Pen, con i suoi limiti, stata abile a far saltare l’alternativa tra destra e sinistra, sostituendola con quella tra il sopra e il sotto della societ: non a caso gran parte degli elettori della France Insoumise, il movimento di estrema sinistra di Jean-Luc Mlenchon, rifiutano la logica del soccorso repubblicano a Macron, e molti dichiarano di voler votare al secondo turno per la figlia di Jean-Marie Le Pen.