Tamponamento in A14, muore operaio mantovano

La vittima è un 63enne di Borgo Virgilio

BOLOGNA. Il rallentamento, causato dall’intenso traffico, un tir che si mette di traverso cercando di evitare il mezzo davanti e il furgone che non ha più scampo. E’ morto così oggi pomeriggio (24 marzo) poco prima delle 14, un operaio mantovano di 63 anni, Marco Antonietti, dipendente della ditta Gsa che si occupa di pulizie industriali nei cantieri. Antonietti era alla guida di un furgone dell’azienda e viaggiava sull’autostrada A14 tra il bivio per la A13 Bologna-Padova e il raccordo Bologna Casalecchio in carreggiata sud, probabilmente diretto ad un cantiere di lavoro.

Proprio nel trafficatissimo nodo bolognese è avvenuta la tragedia. Il furgone guidato dal 63enne mantovano, un Fiat Ducato, si è scontrato contro un autoarticolato, condotto da un autotrasportatore di nazionalità romena di 42 anni, che nel frenare per evitare il mezzo che lo precedeva, si è messo di traverso. Il romeno 42enne è rimasto illeso, ma per Antonietti purtroppo non c’è stato nulla da fare. Il furgone è andato a schiantarsi contro la parte posteriore del tir e il conducente è rimasto incastrato all’interno. Sul posto sono intervenuti subito il 118 con più ambulanze, i vigili del fuoco del comando di Bologna e la polizia autostradale.

L’A14 è stata chiusa temporaneamente in una direzione; il traffico ha registrato almeno due chilometri di coda. Solo intorno alle 15.30 è stato riaperto il tratto compreso tra il bivio con la A13 Bologna-Padova e il bivio raccordo di Casalecchio e la circolazione ha potuto tornare a scorrere. Antonietti, nato e cresciuto in città, via Volta, quartiere Valletta Valsecchi, da un paio d’anni si era trasferito a Cerese in via Gramsci, vicino al Comune di Borgo Virgilio, in un appartamento accanto a quello della figlia trentenne Carlotta e del genero. Un’altra figlia vive nel Modenese. Da anni Antonietti lavorava nel ramo pulizie industriali, in particolare nei cantieri. Appena appresa la notizia, i colleghi e i tanti amici del quartiere Valletta, sconvolti, lo hanno ricordato anche sui social network, con parole di grande affetto e stima, postando foto di momenti felici e di condivisione delle tante giornate di lavoro vissute insieme.

DM