Padova, la “resa” di Gorgonzola va accettata. Anche il calendario…

Inseguire logora, la capolista ha ripreso a correre forte. Ma anche gli avversari (che attraversano periodi di forma diversi) hanno contribuito…

Il Padova era chiamato a rispondere, ancora una volta a distanza, al Mantova in un momento di grande stress fisico e mentale con quattro gare (Coppa Italia inclusa) in dodici giorni. Il Mantova viceversa, dopo l’unico vero momento di difficoltà (transitorio si è visto), ha trovato sul suo cammino avversari morbidi come Virtus Verona (lontana parente di quella di inizio campionato) e Pergolettese (squadra che ha sempre stazionato in zona playout). Risultato: Mantova ringalluzzito con otto gol fatti e zero subiti, Padova logorato dalla battaglia del derby (contro un Vicenza lontano parente, questa volta in positivo, di quello di inizio campionato) e poi capitolato, ieri, sul campo della Giana. Ci vuole un esercizio di fantasia notevole per immaginare a questo punto uno scenario diverso da quello più scontato. E quando c’è il Padova di mezzo, ultimamente, se una cosa deve andare male, andrà male.

Sul campo di Gorgonzola non abbiamo visto errori tattici (sacrosanto il turn-over, specie con la rosa a disposizione), ma semplicemente una squadra ormai stanca di inseguire. Succede nel calcio. In altre annate, questo Padova poteva tranquillamente essere primo, invece ancora una volta nel girone i biancoscudati hanno trovato i marziani di turno. Dopo qualche giorno a sognare a -4, Donnarumma e compagni sono stati ricacciati a distanza siderale. Rabbia e frustrazione a parte, bisogna però accettare come fisiologico questo 2-0. Stonano un po’ commenti del tipo “Torrente dimettiti”, poco onesti e frutto solo dell’umore nero che pervade ogni tifoso da ieri sera. È così purtroppo, la serie C è un pantano da cui è difficilissimo uscire: ci saranno probabilmente ancora i playoff nel nostro destino, li affronteremo come sempre a testa alta sperando che, questa volta, tocchi a noi.