Israele, Ue si muove se Netanyahu dice no a Stato palestinese

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L’Ue sta valutando la possibilità di imporre “conseguenze” su Israele se il suo primo ministro Benjamin Netanyahu continuerà a opporsi alla creazione di uno Stato palestinese. Lo riferisce il ‘Financial Times’. La proposta, che sarà discussa in occasione di una riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue, mette in luce “il crescente disagio” per la posizione di Israele da parte di molti dei suoi alleati occidentali.

In un documento diffuso in vista dell’incontro e visionato dal quotidiano britannico “Bruxelles ha proposto che gli Stati membri dell’Ue ‘impongano conseguenze nel caso di impegno o di mancato impegno’ rispetto al piano di pace proposto. Il piano prevede la creazione di uno Stato per la Palestina e il riconoscimento reciproco della sovranità – la cosiddetta soluzione dei due Stati”.

Questo fine settimana Netanyahu ha ribadito che Israele intende mantenere “il controllo sull’intera area a ovest del Giordano”, territorio che comprende la Striscia di Gaza e la Cisgiordania occupata. Il premier israeliano ha ribadito questa posizione dopo una telefonata con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che in precedenza aveva detto che Netanyahu poteva essere aperto a un compromesso.

“Gaza deve essere smilitarizzata” ed “essere posta sotto il pieno controllo della sicurezza israeliana”, la posizione di Netanyahu nel dettaglio. “Non scenderò a compromessi sul pieno controllo della sicurezza israeliana sull’intero territorio a ovest del fiume Giordano. “Ho mantenuto fermamente questa posizione di fronte alle enormi pressioni internazionali e nazionali”. “Apprezzo molto il sostegno degli Stati Uniti a Israele, e l’ho espresso anche al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Tuttavia, rimango fermo sui nostri interessi vitali: “Dobbiamo ottenere la vittoria totale”.

Gli Stati Uniti – non è un mistero – hanno chiesto a Israele di modificare la strategia militare per ridurre le vittime civili e procedere con azioni mirate. Secondo il governo israeliano, però, le operazioni di terra dell’esercito si espanderanno a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, come ha affermato il ministro della Difesa Yoav Gallant.

“Stiamo conducendo un’intensa operazione nell’area di Khan Younis, e continuerà ad espandersi”, dice Gallant dopo un volo sulla Striscia con il 100° Squadrone dell’Aeronautica Israeliana. E questo, aggiunge, “fino a quando non raggiungeremo i nostri obiettivi, primo fra tutti, la sconfitta di Hamas e il ritorno degli ostaggi”.

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