Ragazzina violentata dopo la chat, la Polizia: «Ecco i pericoli online»

Uno smartphone si trasforma in una trappola. Il caso della 14enne adescata su Internet e poi violentata apre domande. Come proteggere ragazzini e bambini, soli davanti a uno schermo dove possono essere preda di lupi cattivi nascosti dietro una tastiera?

Risponde Juri Putzu, responsabile della Sezione operativa per la sicurezza cibernetica della Polizia di Stato di Mantova. Gli agenti del suo team, oltre all’attività ispettiva, fanno lezione nelle scuole. Stanno crescendo, poi, le richieste di fare formazione a gruppi di genitori.

Come avviene il primo aggancio e dove operano i “lupi” online?

Cercano un contatto nei social network popolati dai giovanissimi, come Instagram, Snapchat e TikTok. Mettono un like o un commento, poi magari un messaggio innocuo. Ma sempre più spesso il primo aggancio avviene anche attraverso i videogiochi online. Si gioca insieme e ci si scambia messaggi nella chat del gioco. Poi si passa spesso ad altri strumenti, come le app di messaggistica che consentono di cancellare e nascondere i messaggi.

Chi cerca di attirare in trappola giovanissimi ha pazienza…

Possono aspettare mesi. Si conquistano la fiducia pian piano, non partono di certo chiedendo foto spinte o incontri. Cercano di creare un legame mentale, spingono i ragazzi a parlare di problemi di scuola e cose del genere, a confidarsi.

È facile cadere nel tranello?

Gli adulti cadono in truffe online, figuriamoci ragazzini di 10-12-14 anni che hanno meno malizia. Queste persone si fingono dei coetanei e i ragazzini danno per scontato che dall’altra parte ci sia una persona della loro età. Chi vuole ingannarti utilizza modi di parlare che riproducono quelli di un ragazzino, dicono cose come “ehi bro”. Fanno esattamente ciò che fa un truffatore: studiare un comportamento.

La fame di like incide?

I giovanissimi vedono il modello degli Influencer e hanno meno remore a condividere cose personali online. Dal Covid l’utilizzo dei social è aumentato in modo esponenziale, sono invece diminuiti l’abitudine alla comunicazione diretta e i tabù su ciò che si condivide.

Cosa consiglia ai ragazzi?

Non dare mai informazioni e dati personali e mai accettare incontri al buio. Anche se chattate da mesi, la persona che c’è dietro la tastiera resta un perfetto sconosciuto, non è un vostro amico. Se ricevete richieste strane, come di mandare foto hot, ditelo subito ai genitori o agli insegnanti.

E ai genitori cosa dice?

Non abbiate paura di controllare il telefono e il computer ai vostri figli. Ci sono app che aiutano perché limitano gli orari di utilizzo e permettono al genitore di vedere cosa viene scaricato. Ma non è sufficiente perché le chat possono essere cancellate. Bisogna costruire comunicazione e fiducia. E poi, limitare il tempo in cui i ragazzini stanno online. Mamme e papà mi dicono: “Non posso togliere il telefono a mio figlio”.

Cosa risponde?

Lascereste i vostri figli alla guida di una Ferrari senza freni? Dategli invece un libro. Perché tra i più giovani c’è anche un problema importante di concentrazione, che è quella cosa che ti aiuta ad evitare il più possibile di commettere errori. Leggendo, si impara a…