Due anni fa la tragica scomparsa di De Donno. La sua battaglia per la cura al

MANTOVA Delle 2092 vittime accertate del Covid, quella più celebre è Giuseppe De Donno, medico pneumologo del Poma scomparso esattamente due anni fa. De Donno era salito agli onori della cronaca nazionale nei giorni in cui il Covid imperversava e uccideva, facendosi paladino della cura sperimentale con il plasma iperimmune. Lo studio condotto dall’ospedale San Matteo dell’Università di Pavia, aveva dato sul breve termine, dei risultati incoraggianti sul fronte della ricerca per una cura del Covid, che però non avevano retto sulla distanza. A distanza di due anni da quella che è stata una tragedia personale resta il ricordo dell’iperattivismo di De Donno sul fronte della lotta al Covid, e resta anche il ricordo della pandemia. Nell’ultimo report mensile di Ats Val Padana curato dall’Osservatorio Epidemiologico, si legge infatti che il virus, pur de ancora presente è ridotto ai minimi termini tanto per numero di contagi che per letalità. Alla data del 30 giugno scorso (quella cui fa riferimento il report più recente) le persone positive al Covid sull’intero territorio provinciale erano 90, con una differenza sostanziale rispetto al mese precedente, quando i positivi erano 252, che diventa esponenziale se confrontata con i 5133 positivi che risultavano alla data del 30 giugno 2022 sul territorio provinciale. Paradossalmente a fine giugno 2021 il numero di postivi nel mantovano era lo stesso di quest’anno, salito poi a 341 nei giorni della tragedia di De Donno. Tornando ai giorni nostri, “dall’inizio della pandemia ad oggi quasi il 43% dei residenti nel territorio di Ats Val Padana ha avuto l’infezione da Covid-19 – recita il report mensile -. Il tasso in provincia di Cremona è leggermente più basso, probabilmente perché risente della scarsa capacità diagnostica della prima ondata che ha visto la provincia di Cremona tra le più coinvolte e che ha contribuito in parte ad una parziale immunizzazione della popolazione. Il distretto di Mantova è quello che ha avuto il maggior numero di contagi in rapporto al numero di abitanti. Negli ultimi mesi la situazione sia caratterizzata da valori di incidenza molto bassi. Lo stesso comportamento si osserva in tutti i distretti di Ats e tra gli operatori sanitari. Il numero dei decessi rimane esiguo ma ancora non nullo”, conclude il report. Attualmente nel Mantovano la media dei contagi giornalieri è inferiore a 3 mentre alla data del 21 luglio risultavano due persone ricoverate per Covid delle quali una in terapia intensiva.