Non riattaccare, al telefono in una notte di Covid
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TORINO, 26 NOV – La trama di Non riattaccare di Manfredi Lucibello è delle più semplici e minimaliste. In una delle tante notti silenziose e anonime della quarantena una telefonata sconvolge la vita di entrambi i protagonisti del film che passa oggi alla 41/a edizione del Torino Film Festival. Squilla appunto di notte il telefono di Irene (Barbara Ronchi), lei sa bene che quel numero è di Pietro (Claudio Santamaria), suo ex, che non sente da mesi e con cui ha un contenzioso ancora aperto. Non vorrebbe rispondere, ma alla fine lo fa e capisce subito che l’uomo, che non l’ha mai dimenticata, sta forse per uccidersi. Irene sente di non avere scelta: prende di nascosto l’auto dell’attuale compagno che le dorme vicino e cerca di raggiungere Pietro prima che sia troppo tardi, nel frattempo la notte in auto della donna non mancherà di imprevisti. Il film, che sarà distribuito da I Wonder Pictures è una produzione Mompracem con Rai Cinema, in coproduzione con Rosebud Entertainment Pictures, prodotta da Carlo Macchitella, Manetti Bros. e Pier Giorgio Bellocchio. “Non mi sono mai sentita sola – racconta Barbara Ronchi – nonostante sia sempre stata in scena tranne nell’ultima parte. Il fatto è che intorno a me c’era una troupe che è stata il mio pubblico. Non solo – continua l’attrice che interpreta il personaggio di Irene – prima di girare il film mi sono chiusa in un teatro per allenarmi a questo lungo monologo”. (ANSA).
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