Febbre del Nilo, i contagiati salgono a quattro: anziano grave al Poma

Sono saliti a quattro nell’ultima settimana i casi di contagio umano da West Nile, la febbre del Nilo trasmessa dalle punture delle zanzare: due casi confermati, di cui uno grave; e due sospetti, riscontrati in donatori di sangue a seguito di screening. La settimana scorsa nel Mantovano era stato registrato un solo caso con forma neuroinvasiva su un 55enne di Marcaria, che nelle scorse ore è stato dimesso dall’ospedale. Il secondo caso confermato riguarda invece un ultra 75enne residente nella zona dell’Asolano, ricoverato al Poma in gravi condizioni.

In totale in Italia, secondo il bollettino dell’Iss, i casi confermati di infezione da virus West Nile nell’uomo dall’inizio di maggio sono arrivati a quota 25: di questi quindici si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (4 in Piemonte, 4 in Lombardia, 7 in Emilia-Romagna), 6 casi identificati in donatori di sangue (uno in Piemonte, 4 in Lombardia, uno in Emilia-Romagna) e 4 casi di febbre (3 in Lombardia, uno in Veneto). Un solo decesso finora, registrato in provincia di Cremona. Recenti analisi molecolari hanno registrato la presenza del virus anche in uccelli selvatici, come nel caso di un gufo in territorio mantovano. Presenza di West Nile anche in due colonie di zanzare catturate in provincia di Mantova. Nel periodo preso in esame è stato segnalato anche un caso di virus Usutu a Novara). Nel Mantovano il virus, definito emergente, è stato riscontrato al momento in un pool di zanzare. L’Usutu è un’infezione aviaria di origine africana estremamente rara negli esseri umani. Come nel caso della febbre del Nilo viene trasmessa dalla puntura delle zanzare. Analogamente al West Nile, l’agente causale delle infezioni da Usutu è un Flavivirus patogeno per gli uccelli.

I due virus differiscono per la frequenza con cui si registrano casi di mortalità negli uccelli (elevata nel caso dell’Usutu, bassa per il West Nile) e per l’impatto sulla sanità pubblica (il West Nile è responsabile di numerosi casi umani con sintomi neurologici gravi, l’Usutu finora è stato rinvenuto in pochi casi non gravi).